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Nazione: “Quando il rumore degli stadi lascia spazio ai ricordi. I sorrisi di Pioli”

Redazione VN
La Nazione su Stefano Pioli

Alla libreria Red di piazza della Repubblica, Stefano Pioli ha vissuto una serata speciale, lontana dai riflettori del calcio giocato e immersa nei ricordi. In occasione della presentazione del libro «Ci chiamavano sciacalli» del suo storico procuratore Carlo Pallavicino, l’allenatore della Fiorentina ha messo da parte tattiche e moduli per tornare al passato, rievocando il ragazzo che era prima di diventare tecnico. Attorno a lui, tanti amici e colleghi di una vita – da Prandelli a Ulivieri, dai fratelli Lucarelli a Buso, Vigiani e Roggi – a testimoniare l’affetto e la stima che lo circondano.

Nel corso dell’incontro, Pioli ha raccontato un episodio decisivo per la sua carriera: il momento in cui, appena smesso di giocare, rifiutò il ruolo di team manager offertogli a Bologna per inseguire il sogno di diventare allenatore. Un rischio calcolato, sostenuto con determinazione nonostante i dubbi di chi gli stava vicino. Poco dopo, infatti, gli fu affidata la panchina degli Allievi del Bologna, con cui vinse subito lo scudetto, segnando l’inizio della sua nuova vita nel calcio.

La serata ha avuto anche momenti di commozione, in particolare quando Pioli ha ricordato l’amichevole del 2008 al Franchi dedicata a Stefano Borgonovo, suo ex compagno di squadra colpito dalla Sla. L’allenatore ha descritto con emozione l’abbraccio collettivo e la forza dello sguardo di “Borgo”, ancora pieno di vita e affetto nonostante la malattia. Un ricordo intenso che ha chiuso una serata fatta di memoria, amicizia e umanità, restituendo l’immagine di un Pioli autentico e profondamente legato alla sua storia. Lo riporta la Nazione.