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PISA, ITALY - SEPTEMBER 28: Antonio Caracciolo of Pisa Sporting Club reacts during the Serie A match between Pisa SC and ACF Fiorentina at Arena Garibaldi on September 28, 2025 in Pisa, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La Fiorentina vive un momento complicato in campionato: dopo cinque giornate sono arrivati appena tre punti e soprattutto nessun gol segnato. Il dato che sorprende di più è l’inconsistenza di un reparto offensivo che sulla carta rappresentava una delle armi principali di Pioli. Kean, Dzeko, Gudmundsson e Piccoli erano stati accolti come rinforzi da Fantacalcio, capaci di accendere entusiasmi e speranze, ma il campo ha restituito una realtà ben diversa: zero reti complessive. Un paradosso che sta diventando il nodo principale della crisi viola.
Il problema offensivo non si risolve con le dichiarazioni o con l’ottimismo di facciata, ma richiede soluzioni concrete e immediate, perché il tempo scorre e la stagione rischia di sfuggire di mano. Anche i tifosi lo hanno capito, manifestando il loro disappunto a fine partita a Pisa, respingendo la squadra che si avvicinava al settore ospiti per un saluto o, forse, per chiedere scusa. Un gesto che fotografa il distacco crescente tra squadra e ambiente, con la frustrazione che monta di fronte a prestazioni sterili e a una classifica già preoccupante.
Il finale del derby con il Pisa ha offerto un’immagine simbolica: Pioli ha messo in campo contemporaneamente Kean, Piccoli e Dzeko, tre centravanti per un attacco da oltre cento milioni di valore teorico. Una mossa che però non ha prodotto gli effetti sperati, alimentando la sensazione di un paradosso beffardo: tanto potenziale offensivo, ma nessuna concretezza sotto porta. Una situazione che richiede risposte urgenti, perché senza gol la Fiorentina rischia di compromettere seriamente il proprio cammino stagionale. Lo scrive la Nazione.
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