La Fiorentina si trova ancora a secco di reti dai propri attaccanti dopo 180 minuti di campionato contro Cagliari, Torino e Napoli. Un dato che pesa e che spiega i soli due punti raccolti finora. Le punte hanno avuto spazio – Kean e Gudmundsson a Cagliari, la stessa coppia più Piccoli a Torino, poi Kean con Dzeko e ancora Piccoli contro il Napoli – ma senza riuscire a incidere. Le uniche reti viola sono infatti arrivate da Mandragora e Ranieri, confermando la sterilità del reparto offensivo.

La Nazione
Nazione: “Kean tira con una precisione rivedibile. In attacco serve la svolta”
Piccoli è stato quello che ha sfiorato di più il gol, fermato dai portieri avversari sia contro il Torino che contro il Napoli. Kean, invece, oltre a una condizione non ancora ottimale, ha mostrato scarsa precisione: un solo tiro nello specchio in tre partite e un gol sbagliato pesante a Cagliari sull’1-0, che avrebbe potuto chiudere la gara. L’attaccante ha spesso cercato la soluzione personale, senza trovare però i risultati sperati.
Ora che ha smaltito la febbre, Kean si candida a guidare ancora l’attacco contro il Como. Le soluzioni tattiche non mancano – due punte, un trequartista dietro a una punta o addirittura due trequartisti a sostegno – ma più dei moduli conta lo spirito. Gli attaccanti viola devono ritrovare intesa, aiutarsi e lavorare di squadra: perché i loro gol non sono solo fondamentali per la Fiorentina, ma rappresentano il vero punto di svolta per dare continuità alla stagione. Lo scrive la Nazione.
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