Il passaggio al 4-4-1-1 visto nel finale contro la Dinamo Kiev ha acceso il dibattito a Firenze, ma per la sfida decisiva con il Verona Vanoli non sembra intenzionato a cambiare subito assetto. Il tecnico preferisce rimandare la novità tattica, soprattutto perché il recupero di Gosens e la necessità di avere continuità sugli esterni, in particolare con Kouamé unico vero attaccante di fascia, non consentono ancora di stravolgere l’impianto di gioco. Finché il tedesco e l’ivoriano non saranno al meglio, il 3-5-2 resta la scelta più solida per uno scontro salvezza così delicato.

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Nazione: “Gosens e Kouamè. Cosa aspetta Vanoli per il cambio di modulo”
Rispetto alla Conference, però, cambieranno diversi interpreti: torneranno dal primo minuto molti titolari risparmiati in coppa. Il nodo principale è a centrocampo, nel ruolo di regista. Fagioli è in miglioramento ma ha svolto solo un allenamento completo dopo la botta al piede rimediata contro il Sassuolo, motivo per cui Nicolussi Caviglia resta favorito per partire titolare. Il cambio dell’ex Venezia nella gara europea e le convocazioni dell’ultima ora chiariranno se Vanoli potrà contare su più opzioni.
Negli altri reparti le scelte sembrano abbastanza definite. Davanti a De Gea agiranno Pongracic, Marí e Ranieri in difesa; in mezzo al campo Mandragora e Sohm affiancheranno il play, con Dodò e Parisi sulle corsie esterne. In attacco, infine, sarà confermata la coppia Gudmundsson-Kean, quella che ha riportato la Fiorentina alla vittoria giovedì dopo quasi due mesi e su cui si concentrano le speranze viola per ritrovare i tre punti anche in campionato. Lo scrive la Nazione.
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