La lunga pausa per le nazionali ha pesi diversi per ogni squadra: c’è chi ne approfitta per recuperare energie e chi invece perde ritmo. La Fiorentina di Vanoli rientra nel gruppo che deve ricostruire e ripartire, e il nuovo allenatore, nel suo debutto interno, sceglie la via della semplicità tattica per affrontare una Juventus cinica e guidata da un tecnico esperto. Il 3-5-2 diventa così un rifugio sicuro per ritrovare solidità e allontanare, passo dopo passo, lo spettro della retrocessione.

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Il contesto, però, rende questa sfida tutt’altro che normale: mai in quasi cent’anni la Fiorentina aveva affrontato la Juventus trovandosi così in basso in classifica, né si era visto un Franchi così dimezzato, se non ai tempi della sua costruzione. A rendere il tutto ancora più singolare, sulla panchina bianconera siede Spalletti, tifoso viola. Nonostante le proteste per la mancata coreografia e la Fiesole trasferita in Ferrovia, l’attesa in città è enorme: c’è bisogno di stringersi attorno alla squadra in un momento nero della stagione.
Sul fronte tecnico, Vanoli punta su Kean come riferimento offensivo, supportato da Gudmundsson, e su una mediana di sostanza con Sohm, Mandragora e Nicolussi. Ma oltre agli accorgimenti tattici, serviranno soprattutto grinta, compattezza e il sostegno del pubblico: perché solo con l’energia degli “11 Leoni” e il ruggito – anche se dimezzato – del Franchi, la Fiorentina può sperare di riaccendere un po’ di colore in una stagione finora cupa. Lo scrive la Nazione.
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