Genoa-Fiorentina è molto più di una semplice partita: è una sfida che può decidere il destino di entrambe le squadre. Al “Marassi” si affrontano due formazioni in crisi profonda, accomunate dalla paura della retrocessione e da un avvio di stagione ben lontano dalle aspettative estive. L’assenza di Moise Kean, fermato da un trauma alla tibia rimediato in Conference League, aggrava ulteriormente la situazione viola, costringendo Paolo Vanoli – al debutto in panchina – a schierare Dzeko come terminale offensivo. L’obiettivo è chiaro: reagire subito e provare a scacciare i fantasmi della Serie B che, oggi, sembrano più vicini che mai.

La Nazione
Nazione: “Fiorentina, gara decisiva. Paolo Vanoli l’ha preparata così”
Solo pochi mesi fa, con Pioli in panchina e una campagna acquisti ambiziosa, la Fiorentina sognava l’Europa. Oggi, invece, si ritrova ultima in classifica con soli quattro punti dopo dieci giornate, mentre Vanoli raccoglie un’eredità pesantissima. Dall’altra parte, il Genoa di Daniele De Rossi (squalificato e costretto alla tribuna) vive un momento simile, con la necessità di ritrovare identità e risultati. È un incrocio di destini inatteso, il confronto tra due tecnici che erano partiti con obiettivi completamente diversi e che ora devono trasformarsi in salvatori.
Vanoli non potrà cambiare tutto subito, ma dovrà intervenire sull’aspetto mentale: cancellare l’apatia e il senso di smarrimento che hanno paralizzato la squadra sotto la gestione Pioli. Non si prevedono rivoluzioni nella formazione titolare, ma il nuovo allenatore punta a dare una scossa nella testa dei giocatori, da Dodo a Fagioli, da Nicolussi Caviglia a capitan Ranieri, chiamati a ritrovare concentrazione e orgoglio. Contro un Genoa ferito ma pericoloso, la Fiorentina deve riscoprire sé stessa, ritrovare la voglia di lottare e dimostrare che la salvezza è ancora possibile, a partire da oggi. Lo scrive la Nazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

