- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 22: Domilson Cordeiro dos Santos known as Dodo of ACF Fiorentina greets the fans after during the Serie A match between ACF Fiorentina and Juventus FC at Artemio Franchi on November 22, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La Fiorentina arriva a Bergamo obbligata a cambiare passo dopo un periodo nerissimo, aggravato dal ko in Conference contro l’AEK che ha annullato gli effetti rasserenanti dei pareggi con Genoa e Juventus. Vanoli, però, non intende rivoluzionare subito il sistema: il 3-5-2 resterà il modulo di partenza, pur con l’idea di valutare in futuro soluzioni differenti come la difesa a quattro. L’obiettivo è ritrovare solidità, evitando che la crisi diventi “senza fine”, come nel celebre brano di Vanoni e Paoli evocato in chiave ironica.
Contro l’Atalanta ci saranno due buone notizie: i recuperi di Dodò e Kouame. Il brasiliano ha smaltito i fastidi legati a una vecchia cicatrice e punta persino a una maglia da titolare, anche se Fortini rimane avanti nelle gerarchie. Kouame torna invece per la prima volta dopo la rottura del crociato dello scorso aprile. L’unico assente resta Gosens, pronto per il Sassuolo. A Bergamo la Fiorentina si presenterà con la stessa struttura tattica recente e con alcuni titolari rimasti fuori in Conference: Pablo Marí tornerà in difesa accanto a Pongracic e Ranieri, mentre Sohm e Mandragora formeranno le mezzali, con Nicolussi Caviglia favorito in regia.
In attacco Kean è il punto fermo, mentre resta aperto il ballottaggio per affiancarlo: Gudmundsson sta bene dopo i fastidi alla caviglia e parte leggermente favorito su Piccoli. La gara contro Palladino, che detiene ancora il miglior piazzamento dell’era Commisso, sarà un passaggio chiave per misurare la reale capacità della Fiorentina di invertire la rotta e lasciarsi alle spalle la crisi. Lo scrive la Nazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA