La questione portiere è diventata il simbolo delle incertezze che attraversano la Fiorentina di Pioli,attesa alla sfida di Conference League contro il Sigma Olomouc. Da un lato c’è David De Gea, campione di esperienza e sicurezza,dall’altro Tommaso Martinelli, classe 2006 promosso come vice con la promessa di accumulare minuti nelle coppe per crescere gradualmente. In una situazione normale la scelta sarebbe stata chiara, ma il pessimo avvio in campionato e la vicinanza della sfida contro la Roma hanno complicato i piani.

La Nazione
Martinelli ancora in panchina? Nazione: “Situazione delicata, Pioli riflette”
Se sulla carta il match contro il Sigma sembrava perfetto per lanciare Martinelli, le pressioni del momento hanno spinto Pioli a riflettere più a lungo, con lo spagnolo che nelle ultime ore sembra aver guadagnato terreno nelle gerarchie. La vicenda richiama alla memoria un episodio storico: nel 1977, in Coppa Uefa, Carlo Mazzone preferì l’esperto Carmignani al giovane Giovanni Galli in un momento critico della stagione, a dimostrazione di come, nei momenti di crisi, l’esperienza venga spesso considerata un rifugio.
Anche voci autorevoli dell’ambiente viola, come l’ex portiere Gianmatteo Mareggini, hanno invitato alla prudenza: «Non è il momento giusto per fare esperimenti, meglio affidarsi a De Gea». Una scelta che pesa non solo sul piano tecnico ma anche simbolico, perché racconta perfettamente le difficoltà di una squadra che, tra risultati negativi e identità smarrite, è alla ricerca di punti fermi da cui ripartire. Lo scrive la Nazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

