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L’opinione: “Vanoli si aggrappa all’effetto Dzeko. Reggio Emilia non decisiva”

Redazione VN
Edin Dzeko sembra essere il leader morale di questa Fiorentina. Le scene di Bergamo saranno servite alla viola?

Stefano Cappellini su Repubblica, esprime il suo parere sullo stato attuale della Fiorentina:

"Non chiamiamola partita della verità. Un po' perché a Reggio Emilia, con il Sassuolo, non è ancora decisiva. Un po' perché, come diceva Troisi a Giuliana De Sio alla fine di Scusate il ritardo, non è detto che sia un bene conoscerla, la verità: potrebbe non essere piacevole. Possiamo solo sperare nell'effetto Dzeko. In campo il bosniaco ha fatto vedere poco o nulla ma la sua iniziativa alla fine ha portato a qualcosa di buono, anche se a qualcuno ha fatto comodo travisarla. Non aveva detto che è vietato fischiare (e che siamo, in Russia?). Non aveva detto che la squadra va male perché i tifosi la contestano, quello sì che sarebbe stato un inaccettabile alibi. Aveva detto una cosa chiara: la squadra produce conseguenze lassative e fischiarla a gara in corso non può che peggiorare il prolasso. In questo caso, una verità che è bene guardare in faccia da subito e senza timori. Non c'è altra strada che stringersi intorno a quel che resta della Fiorentina. I fischi non trasformeranno Fagioli in Pirlo né Piccoli in un implacabile cecchino d'area di rigore. La tentazione di imprecare ogni volta che un'azione della Viola si infrange dopo due tocchi è umana, ma il piacere di abbandonarsi solo al malumore è diabolico. Almeno fino a mercato di gennaio la squadra questa è. Penultima solo grazie alla differenza reti e senza una vittoria mentre siamo già a dicembre, con i pupazzi del presepe pronti per essere sistemati davanti alla capanna col bue e l'asinello."