"Fate qualcosa!", così apre in prima pagina il Corriere dello Sport. La Fiorentina cade ancora, sconfitta 2-0 a Bergamo da un’Atalanta in fiducia e più solida sotto ogni aspetto. La reazione viola arriva tardi e solo a sprazzi, mentre la squadra si scioglie dopo un primo tempo segnato da insicurezze, occasioni sprecate e dal gol-beffa di Kossounou che indirizza la gara. Il peso psicologico del momento condiziona pesantemente i giocatori, incapaci di mordere e di ribaltare l’inerzia contro una Dea lucida e ben orchestrata da Palladino.

Corriere dello Sport
L’appello del CorSport: “Sprofondo Fiorentina, fate qualcosa!”
Vanoli ripropone il 3-5-2 e punta su Kean e Piccoli, che all’inizio creano pericoli reali, ma l’Atalanta prende presto il controllo del gioco, sostenuta dalla qualità di De Ketelaere, Scamacca e Lookman. De Gea tiene in piedi la squadra finché può, ma il tiro-cross di Kossounou gela una Fiorentina già fragile. Nella ripresa i viola provano a reagire, però Lookman chiude i conti su sviluppo di calcio d’angolo. Anche la sfortuna si aggiunge al quadro: Mandragora serve un gran pallone per Kean, il cui colpo di testa si stampa sul palo, spegnendo ogni speranza.
Nel finale resta solo l’orgoglio: la squadra lotta come può e poi si presenta sotto il settore ospiti, dove Dzeko, megafono alla mano, chiede compattezza ai tifosi dopo giorni difficili. Vanoli ribadisce l’importanza del sostegno in vista di un dicembre cruciale, mentre perfino Palladino riconosce che la Fiorentina ha ancora la qualità per salvarsi. Ma servono punti veri e vittorie immediate: la gara con il Sassuolo diventa la partita della vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

