Il compleanno di Stefano Pioli, coinciso con le 500 panchine in Serie A e i suoi 60 anni, si è trasformato in una giornata amara. La sconfitta di San Siro contro il Milan ha allungato la crisi della Fiorentina, ancora a caccia della prima vittoria in campionato. Con il 2-1 subito domenica sera, le partite senza successi in Serie A sono salite a 15, un dato che pesa nonostante i tre risultati positivi ottenuti in Conference League. Per Pioli, tornato a Firenze dopo gli anni vincenti al Milan — culminati con lo scudetto del 2022 e una semifinale di Champions —, il digiuno in campionato è diventato un’ombra ingombrante sulla sua seconda esperienza in viola.

Corriere Fiorentino
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La striscia negativa ricorda infatti la fase finale della sua prima avventura a Firenze. Dopo l’ultima vittoria in Serie A con la Fiorentina datata 17 febbraio 2019 contro la Spal, la squadra di Pioli mise insieme otto pareggi e sette sconfitte, tra cui i tre ko che precedettero le sue dimissioni. Anche allora la squadra attraversò un lungo periodo senza vittorie, otto turni consecutivi tra ottobre e dicembre 2018, in un contesto reso difficile dal disimpegno dei Della Valle e dal passaggio di proprietà a Rocco Commisso. Oggi, il copione sembra ripetersi, con la squadra impantanata nei bassifondi della classifica e alla ricerca di una scossa che eviti un’altra stagione deludente.
Pioli, tuttavia, può aggrapparsi ad alcuni segnali di speranza. Da allenatore della Fiorentina non ha mai perso contro il Bologna, prossimo avversario in campionato, con due vittorie e un pareggio nei precedenti. Inoltre, il tecnico può guardare al periodo immediatamente successivo alla scomparsa di Davide Astori, quando la Fiorentina seppe reagire con forza e inanellare sei vittorie consecutive. Ritrovare quello spirito e quella compattezza sarà fondamentale per invertire la rotta e riscattare una situazione che rischia di compromettere seriamente la sua seconda avventura in viola. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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