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FLORENCE, ITALY - MAY 18: Robin Gosens of ACF Fiorentina looks on during the Serie A match between Fiorentina and Bologna at Stadio Artemio Franchi on May 18, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Non solo sport e calcio. Robin Gosens ha parlato con il cuore in mano, mostrando tutto il suo amore per Firenze e per la vita. Al Corriere Fiorentino, il tedesco si è riconfermatoessere un giocatore di un altro livello:
FIRENZE COME CASA?
Non saprei spiegare, semplicemente c’è stato feeling fin da subito. Tra me e la città, ma anche tra la mia famiglia e la città. Mia moglie Rabea e i miei figli Levi e Lio qui hanno ritrovato il sorriso che avevano perso a Berlino. E questo mi basta per essere sereno. Le faccio un esempio semplice: adoriamo prendere le nostre bici e pedalare verso il Piazzale, oppure godersi i lungarni. Evitiamo l’auto per scelta perché altrimenti tra turisti e Ztl diventerei matto, ma la sensazione di relax che ci dà guardare il Duomo da lontano o le altre meraviglie della città, è impagabile.
UN ABITUDINE?
I tatuaggi. L’ultimo è qui, sul braccio. È il volto di mio figlio piccolo Lio. Qui dietro (al braccio, ndr ) c’è suo fratello Levi: stanno bene insieme. Di tatuaggi ora ne ho sette. A me piacciono.
IL PODCAST?
Sto pensando di tradurre in italiano il mio podcast, secondo lei funzionerebbe?». Pc portatile, cuffie, microfono professionale (rigorosamente di marca tedesca), stick per il telefono. Robin Gosens, dottore in psicologia nonché leader dello spogliatoio viola, entra nella sala delle interviste come se fosse un reporter professionista: «Questa ormai è la mia stanza, al Viola Park la chiamiamo “sala Gosens”. Dopo gli allenamenti vengo e registro “Come stai?”, il mio podcast sulla salute mentale. Ogni puntata ha dai 50 ai 100 mila download, attraverso ChartGpt sto pensando anche di tradurle anche in italiano: penso potrebbe diventare uno strumento utile per gli atleti e le persone comuni.
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