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La Nazione

Giovedì capiremo a che livello è la frattura tra la Fiorentina e la Curva Fiesole

Giovedì capiremo a che livello è la frattura tra la Fiorentina e la Curva Fiesole - immagine 1
Clima teso a Firenze
Redazione VN

Giovedì sera il Franchi sarà il termometro del rapporto ormai incrinato tra la Fiorentina e i suoi tifosi. La sfida contro la Dinamo Kiev in Conference League arriva nel momento più fragile della stagione, subito dopo la pesante figuraccia di Reggio Emilia e con il delicatissimo scontro diretto contro il Verona alle porte. È una partita che in pochi avrebbero voluto giocare, né sugli spalti né in campo, ma che diventa inevitabilmente un banco di prova emotivo.

La classifica europea resta ancora recuperabile, ma il vero nodo sarà la risposta del pubblico. Dopo il “patto-salvezza” emotivo siglato a Bergamo, la squadra ha tradito la fiducia dei tifosi con la performance deludente al Mapei, nonostante la presenza massiccia dei sostenitori viola. I numeri del botteghino raccontano oggi un distacco evidente: contro la Dinamo sono attesi circa 7.500 spettatori, meno dei già pochi presenti contro Sigma Olomouc e molto meno rispetto alle oltre diecimila presenze registrate da poco contro l’Aek. Un dato che va oltre l’orario scomodo della partita e che segnala una frattura ancora aperta.

Il Franchi non sarà vuoto, ma neppure quel fortino emotivo su cui la Fiorentina sperava di fare affidamento per rialzarsi. In questo scenario, la curva potrebbe avere un ruolo decisivo più nella qualità del sostegno che nei numeri: la fiducia che concederà — o negherà — sarà un indicatore cruciale dello stato d’animo della piazza. L’appuntamento di giovedì, più che una semplice partita, rappresenta così la prova tangibile della tensione che segna il rapporto tra squadra e tifosi nel momento più buio della stagione. Lo scrive la Nazione.