Tutto abbastanza logico e atteso: dallo sviluppo della partita (piena di carica agonistica, imprecisioni, falli e buona volontà) al risultato finale, un pareggio che non schioda Genoa e Fiorentina rispettivamente dal terzultimo e ultimo posto ma che consente ai due nuovi allenatori di iniziare l'avventura con un mezzo sorriso.

Gazzetta dello Sport
Gazzetta: “Tutto abbastanza logico. Nel gioco Vanoli meglio di De Rossi”
Mezzo, perché Daniele De Rossi e Paolo Vanoli hanno anche messo il muso davanti sperando di arrivare in fondo con il successo in mano, ma il vantaggio è durato pochissimo sia per il Genoa (cinque minuti nel primo tempo, tra il gol di Ostigard e il pareggio su rigore di Gudmundsson) sia per la Fiorentina (tre minuti nella ripresa, tra la rete di Piccoli e il definitivo 2-2 di Colombo). Sul risultato incidono parecchio gli errori e anche i momenti in cui sono arrivati: Clombo, ad esempio, ha regalato il rigore dell'1-1 con un improvvido tocco di mano e poi ha sprecato la chance del 2-1 calciando malissimo dal dischetto e consentendo a De Gea la respinta.
Sette minuti dopo, un liscio di Marcandalli ha fornito alla Viola l'occasione di segnare il raddoppio, ma un'uscita sbagliata di De Gea ha prontamente omaggiato i rossoblù del 2-2. Fare e disfare: una partita come la tela di Penelope. E così, alla fine, il pareggio è giusto perché nessuna delle due squadre, evidentemente condizionate dalla situazione di classifica, è riuscita ad avere la freddezza, la lucidità e la qualità necessarie per blindare il risultato e congelare la gara. Dal punto di vista del gioco, è piaciuta un po' di più la Fiorentina ma non al punto da notare un predominio netto.
La partita non ha avuto un filo logico, è andata a strappi ed è stata caratterizzata da una quantità impressionante di falli: 35 in tutto, 18 nel primo tempo. L'aggressività serviva a nascondere la paura, ma ha nascosto anche linee di passaggio, ha cancellato idee in fase di costruzione, ha mortificato ogni tentativo di azione in velocità. La forza ha prevalso sulla tecnica, già di per sé precaria. Non a caso tre gol su quattro sono arrivati da palla inattiva. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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