Entrando tra le pieghe della gara, la Fiorentina ha mostrato qualche timido passo avanti: poca roba, sia chiaro, ma rispetto al nulla delle prime giornate è comunque qualcosa. C'è una maggiore quadratura, legata all'individuazione di un blocco medio tendente al basso: la copertura degli spazi è più attenta rispetto al passato, ma poi emergono le magagne individuali.

Gazzetta dello Sport
Gazzetta su Kean: “Solo contro tutti, ma non può bastare. Non è mica Messi!”
Il Bologna ha cercato spesso le sovrapposizioni sulla destra con Orsolini che chiamava a sé Gosens e Holm che si inseriva alle sue spalle sverniciando Fagioli. I meccanismi vanno ancora lucidati, pure in fase offensiva dove troppo spesso va in scena un grande classico, il "Kean contro tutti": non può bastare sia perché è prevedibile sia perché Moise, per quanto bravo, non è mica Messi. E così servirebbero gli inserimenti delle mezzali, le discese degli esterni e una riconquista più alta.
Ma la Viola non porta mai la pressione sulla trequarti avversaria e si affida ai lanci che allungano la squadra e rendono più complicata la partecipazione di un buon numero di calciatori al momento della rifinitura e del tiro. La proposta offensiva è davvero sconfortante. Il Bologna, invece, gioca a memoria e nel primo tempo ha controllato con serenità la gara segnando con Castro al 25' (sugli sviluppi di un corner rinviato male un paio di volte da Pablo Mari), concedendo un solo tiro nello specchio su punizione al 40' e dimostrando un'evidente superiorità tecnica e tattica. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

