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Gazzetta dello Sport

Gazzetta: “La Fiorentina cammina, la Fiesole fischia: un grande classico”

Gazzetta: “La Fiorentina cammina, la Fiesole fischia: un grande classico” - immagine 1
La Gazzetta dello Sport sulla Fiorentina
Redazione VN

Di qui camminano, di là fischiano: un grande classico. La Fiorentina e la sua curva a fine partita si guardano da 50 metri di distanza e nessuno parla, nessuno fa gesti. E del resto, che c'è da dire? La Fiorentina ha perso la seconda partita di fila in Conference League, ha perso 1-0 con l'Aek Atene e il peggio non è nemmeno questo. Il peggio è che ha meritato di perdere contro una squadra che è piaciuta - sa che cosa fare con il pallone, lotta, è esperta quanto basta - ma è pur sempre terza nel campionato greco.

Morale del giovedì sera: Vanoli dopo i due palleggi contro Genoa e Juventus fa decisamente un passo indietro. Era la sua prima partita della vita in Europa e non la metterà nell'album dei ricordi. La Fiorentina che ha ereditato è una squadra in crisi d'identità, con un sinistro contrasto tra campo e panchina. Vanoli, davanti alla panchina, si agita, urla, si gira e si volta, guarda il cielo, si dispera quando la linea non sale o un pallone di Mandragora non arriva a Dzeko.

Un metro più in là, come se la linea laterale portasse in un'altra dimensione, c'è una squadra spenta, non è reattiva, che non vince i duelli e soprattutto pare non avere idea di come arrivare nell'altra area. In più, vecchia legge, in questi casi gli episodi non aiutano: Dzeko non fa gol ma prende il palo, Gudmundsson si vede pochissimo e quando si vede fa gol in fuorigioco microscopico. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.