Se la notte porterà consiglio, oggi Stefano Pioli sarà esonerato e la Fiorentina, dopo aver buttato alcuni mesi, cercherà di voltare pagina e di iniziare finalmente la sua stagione. Su ciò che accadrà non ci sono certezze, tranne una: fare peggio di ieri è impossibile sotto ogni punto di vista. Contro un ottimo Lecce è stato sbagliato tutto: atteggiamento, scelte, passaggi, tiri, formazione titolare, cambi.

Gazzetta dello Sport
Gazzetta: “Fiorentina sopravvalutata. Pioli ha buttato mesi, non ha trasmesso nulla”
La sconfitta diventa quasi una buona notizia perché impedisce di distogliere lo sguardo dalla realtà. Da luglio a oggi Pioli non è stato in grado di trasmettere nulla al gruppo, sopravvalutato da chi l'ha composto. Il ds Pradè si è dimesso sabato, il tecnico non è intenzionato a farlo, ma le sue responsabilità sono chiare. La Fiorentina è penultima, in attesa che giochi il Genoa; ha perso sei delle prime dieci partite segnando appena sette gol; ma soprattutto non si capisce cosa voglia fare. Tutti fermi tipo calciobalilla e un solo schema: il lancio per Kean. Mancano idee, i reparti sono scollegati, si va avanti per iniziative individuali.
Noi non pensiamo che la Fiorentina abbia un grande potenziale perché, soprattutto in mezzo, ci sono tanti giocatori teoricamente bravini ma nessuno bravissimo. E quindi Pioli non ha tutte le colpe: le decine di passaggi e di stop sbagliati ieri non dipendono da lui. Ma la rosa non è nemmeno così scarsa e per proporre qualcosa di più convincente e redditizio non serve chissà quale invenzione. Non ricordiamo un allenatore sconfessare le scelte in modo altrettanto plateale: Pioli ha sostituito all'intervallo i tre centrocampisti centrali, un reparto intero.
Possibile che gli allenamenti non avessero lanciato qualche segnale? In poche settimane il tecnico ha cambiato moduli, sistemi difensivi, composizione dell'attacco. Quando le cose non funzionano è giusto cercare soluzioni nuove, ma la squadra ha sempre manifestato uno stato di enorme confusione. Che senso ha giocare con Dzeko se negli spazi aperti dal bosniaco non si inserisce nessuno? Che senso ha schierare due esterni di spinta se poi la prima e quasi unica opzione è il lancio lungo? Che senso ha schierare sempre due palleggiatori in mezzo se il possesso non viene sfruttato per far salire la squadra e per stanare gli avversari? Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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