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FLORENCE, ITALY - MARCH 30: Rocco Commisso president of ACF Fiorentina with major of Florence Sara Funaro during the Serie A match between Fiorentina and Atalanta at Stadio Artemio Franchi on March 30, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La prima presentazione del progetto del nuovo Franchi a Nyon è stata accolta positivamente, ma Firenze dovrà accelerare drasticamente se vuole essere una delle cinque città italiane che ospiteranno Euro 2032 insieme alla Turchia. Il termine per garantire i fondi necessari scade il 31 luglio prossimo, quando la FIGC dovrà consegnare le candidature ufficiali all’Uefa. Alla riunione di ieri erano presenti la sindaca Sara Funaro, la dg Lucia Bartoli e il responsabile del progetto Alessandro Dreoni, oltre ai progettisti di Arup, ai rappresentanti della Fiorentina e ai delegati FIGC Antonio Talarico e Giovanni Spitaleri. L’Uefa ha mostrato apprezzamento per il progetto di restauro, definito “positivo” da Palazzo Vecchio, primo passo di un percorso che prevederà altri incontri dedicati ai requisiti tecnici e organizzativi del torneo.
A Nyon sono stati illustrati nel dettaglio i parametri Uefa, gli standard architettonici dello stadio e i requisiti EVA (Economic Value Added), cioè la sostenibilità economica futura dell’impianto. Ampio spazio è stato dato anche alla mobilità pubblica — in particolare le nuove tramvie —, alla ricettività e agli spazi “satellite” nell’area del Franchi destinati alla logistica e al pubblico degli Europei. Firenze dovrà presentare la candidatura formale entro luglio 2026, data entro la quale dovrà essere completata la progettazione esecutiva del secondo lotto ed essere reperiti tutti i finanziamenti mancanti, pari a 55-60 milioni di euro. Da sola la progettazione non è un problema: la vera corsa è trovare le risorse economiche entro luglio 2026, condizione necessaria per non essere esclusi.
Le strade possibili includono l’ingresso della Fiorentina, opzione però vincolata alle richieste avanzate dal d.g. Alessandro Ferrari: tempi certi, un cronoprogramma definito e controllo totale dei lavori del lotto 2, finanziato dai soldi del club. Se Commisso non entrerà entro la fine del 2025, restano i mutui (Cdp, Bei, Credito Sportivo) come alternativa principale. A complicare ulteriormente il quadro ci sono i 55 milioni rientrati alla Città Metropolitana, teoricamente disponibili ma utilizzabili solo attraverso un complesso gioco di riallocazioni su opere già finanziate e ancora non tutte cantierabili. Nel grande puzzle del Franchi, almeno un ostacolo è superato: il Parterre di Tribuna resterà scoperto per il no della Soprintendenza, ma l’Uefa richiede solo che il 95% dei posti sia coperto, condizione che il progetto soddisfa. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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