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Fiorentina, serve un’impresa: tre finali per salvare la stagione

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"Zero margine d'errore: per sognare serve vincere". L'appello del Corriere dello Sport al mondo Fiorentina
Redazione VN

Il richiamo è arrivato forte, soprattutto da parte della società. Il direttore sportivo Daniele Pradè ha preso la parola mentre negli spogliatoi regnava la delusione, amplificata dal sostegno del Franchi nonostante la sconfitta. L’eliminazione dalla Conference League per mano del Betis ha segnato un punto di svolta: da quel momento, la stagione della Fiorentina ha preso la piega più temuta. Ora il rischio concreto è quello di restare fuori dalle coppe europee nel 2025-26.

Questione Campionato

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Con 59 punti in classifica e tre partite da giocare – trasferta a Venezia, match casalingo con il Bologna dell’ex Italiano e chiusura a Udine – i viola non hanno più margine d’errore. L’obiettivo è chiaro: nove punti, sperando in qualche passo falso delle rivali. Il vantaggio negli scontri diretti con Roma, Lazio e Juventus potrebbe fare la differenza, ma il destino non è solo nelle mani della squadra.


Tre finali da giocare

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"Dobbiamo rialzarci. Siamo professionisti, dobbiamo capire che altrimenti la stagione prende una direzione sbagliata", ha detto Pradè ai canali ufficiali del club. Il riferimento è anche a Raffaele Palladino, appena rinnovato fino al 2027 ma già al centro di qualche perplessità tra i tifosi. Lo stesso tecnico, provato dopo l’eliminazione, ha elogiato l’impegno della squadra – "hanno finito con i crampi" – ma non ha nascosto una certa delusione: "Sul secondo gol del Betis abbiamo sbagliato un dettaglio preparato in video. E da alcuni cambi mi aspettavo di più".

Ora resta da gestire soprattutto l’aspetto mentale. Palladino lo sa: "Abbiamo tre finali da giocare, abbiamo l’obbligo, il dovere e l’ambizione di vincerle tutte".

Senza Europa, il futuro del club potrebbe cambiare profondamente. Il rischio di perdere alcuni big è concreto: Kean ha una clausola da 52 milioni attivabile a luglio; De Gea è in scadenza e, nonostante l’opzione per il rinnovo, il club non intende forzare una sua permanenza. Gudmundsson potrebbe essere riscattato, ma servirà una valutazione sul suo reale coinvolgimento. Dodo tratta da tempo un rinnovo che ancora non arriva.

E i prestiti...

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Infine, restano da valutare i tanti prestiti: Fagioli (riscatto obbligatorio in caso di qualificazione europea, ma in calo di rendimento), Zaniolo (anonimo nei minuti contro il Betis), Adli, Cataldi, Colpani, Folorunsho. Dopo la rivoluzione estiva e quella di gennaio, un nuovo restyling potrebbe essere all’orizzonte.