Particolare la situazione di Folorunsho, entrato al posto di un nervoso Fagioli, che non ha accettato serenamente la sostituzione. Palladino, ai microfoni di Sky Sport, ha spiegato così la sua scelta: "Nicolò ha giocato 88 minuti, volevo dare freschezza e vivacità alla squadra". Il risultato è stato l'uscita di un Fagioli deluso e l’ingresso di un Folorunsho impalpabile. Tra Siviglia, Roma e la gara di ieri al Franchi, l’ex Napoli si è visto poco: non parte mai titolare, e quando viene chiamato in causa lascia raramente il segno, fatta eccezione per qualche cartellino giallo di troppo e tanto nervosismo.
Sapete quanti palloni ha toccato ieri Nicolò Zaniolo? Zero. Su di lui è evidente: Palladino si aspettava molto di più. Dal rosso all’Olimpico alla prestazione anonima contro il Betis, l’avventura dell’ex Roma a Firenze sembra giunta al termine nel peggiore dei modi. Il rammarico è forte, perché poteva essere una storia di calcio tutta da raccontare. Così però non sarà, e i primi a essere delusi sono proprio i dirigenti viola, che avevano deciso di puntare su di lui.
Il cambio più discutibile è forse quello tra Beltran e Gudmundsson. Una scelta che lascia perplessi, e tra le parole di Palladino traspare anche un certo rammarico per non aver interpretato la partita nel modo giusto. L’argentino, dopo aver deciso la sfida di Cagliari, è tornato nell’anonimato. È vero che Gudmundsson non ha brillato, ma uno come lui – capace di cambiare le partite da un momento all’altro – difficilmente dovrebbe essere tolto. Anche su Beltran, a fine stagione, andrà chiarito quale sarà il suo ruolo nella Fiorentina del futuro.
Poco da dire invece su Colpani e Parisi. Il primo è appena rientrato da un lungo infortunio ed è da sempre un pupillo di Palladino; il secondo sta dimostrando di essere una soluzione utile per la causa viola, garantendo affidabilità e spirito di sacrificio.
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