Sette amichevoli dal 20 luglio al 14 agosto, cinque partite ufficiali tra playoff di Conference League e tre turni di campionato fino al 13 settembre intervallati dalla prima sosta per le qualificazioni al Mondiale 2026: mai una volta Stefano Pioli ha derogato dalla difesa a tre, dando così ragione a chi immaginava prima dell’inizio del ritiro che il tecnico parmigiano avrebbe adottato questo sistema di gioco, e intervenendo solo sulla composizione dell’attacco per utilizzare al meglio le risorse offensive all’aggiornarsi degli arrivi al Viola Park.

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CorSport: “Tutte le volte che Stefano Pioli ha stravolto il modulo della Fiorentina”
Per la precisione: sette partite con il 3-4-1-2 fin dal debutto nell’amichevole in famiglia con la Primavera di Galloppa (Gudmundsson alle spalle di Dzeko e Kean) e poi in Grosseto-Fiorentina, Nottingham-Fiorentina, Manchester United-Fiorentina, Fiorentina-Japan University, Polissya-Fiorentina e Torino-Fiorentina; tre partite con il 3-4-2-1 in Fiorentina-Carrarese, Leicester-Fiorentina e Fiorentina-Polissya.
Infine, 3-5-1-1 in Cagliari-Fiorentina e 3-5-2 in Fiorentina-Napoli. Sempre quel tema tattico lì per garantirsi soprattutto tante soluzioni offensive come ribadisce sempre Pioli, poi l'inversione a U, non dopo la pausa, ma tra il Napoli e il Como dove è entrato in scena il 4-4-2. Con cui la Fiorentina ha segnato un gol con Mandragora al secondo tentativo su punizione e avuto un’altra (mezza) occasione da rete con Kean nei dieci minuti iniziali. Basta. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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