Leonardo Bardazzi, sulle pagine del Corriere Fiorentino, analizza la situazione della Fiorentina di Paolo Vanoli. Ecco il suo commento:
Viola News![]()
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS news viola stampa CorFio: “Vanoli sembra Pioli 2.0. La società continua a negare l’evidenza”
Corriere Fiorentino
CorFio: “Vanoli sembra Pioli 2.0. La società continua a negare l’evidenza”

SASSUOLO, ITALY - DECEMBER 06: Alessandro Ferrari, Fiorentina Chief Executive Officer, looks on during an interview prior to the Serie A match between US Sassuolo Calcio and ACF Fiorentina at Mapei Stadium Citta del Tricolore on December 06, 2025 in Sassuolo, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il commento di Leonardo Bardazzi
Doveva essere la partita della svolta, invece è sembrata quella della resa. La peggior Fiorentina della storia (lo dicono i numeri) è riuscita nell’impresa di battere sé stessa e calpestare anche quel briciolo d’entusiasmo nato dall’esodo al Mapei di Reggio Emilia. Se la squadra non esiste però, non possono bastare i megafoni, gli appelli o i patti a farle cambiare rotta. I segnali arrivati ieri infatti sono i peggiori possibili. La squadra non gioca, non reagisce, non gestisce il risultato (16 punti persi da situazioni di vantaggio) non ha idee ma solo enormi fragilità. In poche parole, non esiste. La zattera viola naviga nella tempesta e giocando così il rischio di affondare è altissimo. Anche perché ancora una volta è bastato un soffio di vento per spazzar via le fragili illusioni arrivate dal gol di Mandragora. È una squadra triste, questa Fiorentina. Kean non segna e non c’è più (ci siamo accorti della sua presenza solo nel pessimo battibecco sul calcio di rigore), De Gea ha responsabilità chiarissime, Gudmundsson continua a essere un fantasma, Fagioli ha l’aspetto perenne di un pulcino bagnato e anche Vanoli (ma perché non cambiare assetto?) sembra il Pioli 2.0: da lui la Fiorentina ancora non ha avuto nulla. Esattamente come non ha avuto nulla dalla società, anche in questi giorni concentrata più sul negare l’evidenza («Siamo a un passo dal trovare la chiave», aveva detto in settimana il d.g. Ferrari) che a trovare soluzioni. Servirebbe la presenza del presidente, ma non sarà possibile averla. Servirebbero manager abituati a gestire situazioni così difficili, ma le scelte fatte sono andate in direzione opposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
