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CorFio: “Spiegata l’assenza di Dzeko dal 1′. Che differenza rispetto al passato”
La Fiorentina ha aperto la nuova stagione con un copione ormai abituale: il playoff di Conference. Contro il Polissya, la squadra di Pioli ha confermato la sua identità aggressiva e organizzata, nonostante alcune sorprese nella formazione iniziale, come la titolarità di Ndour al posto di Dzeko (anche per avere una soluzione offensiva dalla panchina) . L’approccio è stato subito deciso, con due tiri e due corner nei primi minuti, a dimostrazione della voglia di imprimere ritmo. Il vantaggio è arrivato grazie a Kean, la cui conclusione dalla distanza — finita sul palo e poi sul corpo del portiere Kudryk — è stata registrata come autogol ma ha segnato simbolicamente la continuità con la Fiorentina della scorsa stagione.
Dopo un intervento provvidenziale di De Gea sul colpo di testa di Filippov, i viola hanno raddoppiato con Gosens, servito da un’azione verticale orchestrata ancora da Kean, protagonista assoluto della prima parte di gara. Ma proprio l’attaccante italiano ha macchiato la sua prestazione con un’espulsione ingenua a fine primo tempo: una gomitata di reazione su Sarapiy, che lo aveva provocato tirandogli i capelli,lo costringerà a saltare almeno il ritorno. L’episodio ha ricordato come le partite di agosto, pur positive, possano ancora nascondere fragilità e caducità tipiche delle sfide preliminari.
Nella ripresa, però, la Fiorentina non ha sofferto più di tanto l’inferiorità numerica. Ha controllato con ordine, chiudendo i conti con il gol atteso di Gudmundsson per lo 0-3 finale. Nel finale c’è stato spazio anche per l’esordio di Sabiri, ulteriore segnale della profondità della rosa. Rispetto alle fatiche e alle incertezze delle passate estati, questa volta l’Europa d’agosto ha regalato solidità e certezze. Con la qualificazione già in cassaforte, la squadra di Pioli può ora spostare l’attenzione sul campionato. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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