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GERMOGLI PH: 11 DICEMBRE 2025 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI CONFERENCE LEAGUE FIORENTINA VS DINAMO KIEV NELLA FOTO ALBERT
"Una minestrina calda. Abbastanza insapore, per la verità, di sicuro non eccitante, ma di questi tempi i palati fini fanno bene a guardare altrove". Esordisce così il Corriere Fiorentino nella sua analisi di Fiorentina-Dinamo Kiev.
La vittoria rilancia la squadra di Paolo Vanoli nella corsa alla qualificazione diretta agli ottavi di Conference e, con prudenza, alimenta la speranza di una scossa utile anche in campionato. L’impegno col Verona, definito “da vita o morte”, incombe e Vanoli sceglie un turnover profondo, pur mantenendo in campo elementi chiave come De Gea, Pongracic, Dodò e soprattutto Kean. Una decisione che racconta meglio di qualsiasi parola le aspettative del tecnico, consapevole che Moise fosse il giocatore più bisognoso di sbloccarsi dopo settimane difficili.
La Fiorentina parte però ancora timida e insicura, con un atteggiamento attendista tipico delle squadre che convivono con la paura. Nonostante un avversario modesto, la squadra fatica a imporsi, ma riesce comunque a trovare presto il vantaggio grazie a un gol da centravanti puro di Kean su cross perfetto di Dodò. È un lampo in un primo tempo spento, segnato da un clima freddo dentro e fuori dal campo e da uno stadio semi deserto. E, come spesso accade in questa fase complicata, alla prima distrazione della ripresa arriva puntuale l’1-1, sintomo di una fragilità che la squadra non riesce ancora a scrollarsi di dosso.
Dopo il pareggio, però, Vanoli tenta qualcosa di diverso: passa a un 4-2-3-1 improvvisato, una soluzione d’emergenza ma potenzialmente utile per scuotere il gruppo. Il cambio sortisce effetti immediati: la Fiorentina alza il baricentro, torna a essere pericolosa e trova con Gud il gol del 2-1 che rimette a posto il girone e, forse, apre la strada a un nuovo inizio.
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