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Alla vigilia della sfida di Conference League tra Mainz e Fiorentina, Rolando Mandragora ha parlato con la voce e il tono di un vero leader, assumendosi le proprie responsabilità in un momento delicatissimo per la squadra. «Siamo in mezzo alla tempesta e dobbiamo restare in piedi», ha dichiarato il centrocampista, riconoscendo il peso di un avvio di stagione da dimenticare e la delusione per aver scritto una delle pagine più difficili della storia recente del club. Le sue parole, cariche di autocritica, hanno voluto trasmettere unità e consapevolezza a un gruppo che deve ritrovarsi dopo settimane di tensioni e risultati negativi.
Mandragora ha ricordato anche i momenti vissuti dopo l’esonero di Stefano Pioli, sottolineando come la squadra si sia chiusa nello spogliatoio per confrontarsi apertamente: «Ci siamo detti tutto in faccia per provare a uscirne. Siamo i primi responsabili e dobbiamo trasformare le critiche in applausi». Il centrocampista ha mostrato rispetto e gratitudine per il tecnico uscente: «Abbiamo cercato di seguirlo, ma i risultati non sono arrivati. Ci dispiace per come è andata, ma a livello umano non ci sono mai stati problemi».
Figura chiave della Fiorentina per esperienza e carisma, Mandragora è ormai considerato uno dei punti di riferimento del gruppo, sia in campo che nello spogliatoio. Ha confermato anche il rinnovo di contratto fino al 2028, segno della fiducia reciproca con il club: «Ho trovato l’accordo qualche giorno fa, la mia volontà è sempre stata quella di restare. Firenze è casa mia». Con il suo esempio e le sue parole, il centrocampista si candida a essere non solo un pilastro tecnico, ma anche morale, nella fase di ricostruzione viola. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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