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FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 22: Head coach Paolo Vanoli manager of ACF Fiorentina gestures during the Serie A match between ACF Fiorentina and Juventus FC at Artemio Franchi on November 22, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
L'ex giocatore della Fiorentina Sandro Cois è intervenuto nel corso del "Pentasport", sulle frequenze di Radio Bruno:
"In campo sentivo molto la gara, durante la partita il mio ruolo mi portava ad essere più concentrato. Alla Fiorentina mi chiamò Ranieri, avevo 22 anni, e gli dissi che volevo giocare a centrocampo e da lì presi la decisione di venire a Firenze".
Centrocampo? "È la parte fondamentale della squadra, dove si recuperano i palloni e si verticalizza per gli attaccanti. In questo momento ci sono tanti giocatori di qualità, ma che sono in affanno. Sono fiducioso perché conosco Paolo Vanoli perché ci ho giocato insieme e ho visto come lavora, anche a Torino. E sono convinto che possano migliorare in entrambe le fasi. Spesso vedo un centrocampo un po' spaesato, nell'aggressione e nell'agonismo: è l'atteggiamento mentale quello su cui Paolo dovrà lavorare".
Vanoli? "Andrò a trovarlo al Viola Park. Non ho mai pensato a lui come allenatore, ma nel corso degli anni sono andato a vederlo a Torino, al Filadelfia. Ha lavorato molto e viene dalla scuola di Antonio Conte, è l'unico che gli teneva testa. A livello caratteriale la Fiorentina non poteva scegliere meglio. Credo molto in lui e sono convinto che possa iniziare a fare punti per uscire da quella zona. La Fiorentina aveva bisogno di un allenatore giovane, con tanta voglia di arrivare. Avrei iniziato l'annata con lui e non con Pioli".
La squadra del 2001? "Non c'è paragone con la Fiorentina della retrocessione e del fallimento, non c'è da avere paura perché mancano tantissime partite. Appena vincerà una partita la squadra prenderà coraggio e farà bene".
Fagioli? "Credo che Vanoli vedendolo tutti i giorni potrà valutare al meglio il suo stato di forma, a tutti i livelli. Credo che il suo problema sia a livello mentale, che risenta ancora delle sue vicende extra campo. In questo momento servono giocatori che danno tutto e cercano di vincere le partite a tutti i costi, che vadano a 200 all'ora. Se Vanoli lo fa giocare significa che lo vede con il giusto piglio".
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