Fagioli sembra ancora lontano dalla serenità necessaria per prendersi il centrocampo: comprensibile, dopo tutta la bufera che l’ha travolto. Ma resta un punto interrogativo pesante, in questa fase delicata. Anche Gudmundsson non sembra tranquillo. Contro il Celje è stato evanescente, sotto ritmo, mai realmente dentro la partita.
Quanto alle rotazioni, Adli non è ancora al meglio. Rientrano Dodò e Gosens, e questo è un segnale positivo. Ma c’è una certezza da cui non si può prescindere: Moise Kean. È il punto fermo di questa squadra. Il suo impatto nelle ultime settimane è stato devastante, non solo per i gol, ma per il modo in cui condiziona le difese avversarie. La Fiorentina, oggi, non può fare a meno di lui.
Guardando avanti, c’è un Betis in grande forma. Negli ultimi sei mesi ha trovato continuità e ha infilato una serie importante di vittorie. Sulla carta è una sfida alla pari, ma se la Fiorentina è quella vista ieri, allora le percentuali si abbassano.
E poi c’è il Chelsea. Ma lì, paradossalmente, sta il lato positivo: non hai nulla da perdere. L’anno scorso la pressione del “dover vincere per forza” ha finito per schiacciare tutti. Quest’anno, contro una grande, puoi giocartela con la testa leggera".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.violanews.com/assets/uploads/202512/54c2ee2bb15377380945abbea85e0344.png)