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Amoruso: “Dodo desaparecido, è un problema. Per Gud serve un altro tipo di gioco”

Lorenzo Amoruso
Il commento di Lorenzo Amoruso nello studio del Pentasport di Radio Bruno
Redazione VN

Lorenzo Amoruso, ospite del Pentasport, ha analizzato il momento difficile della Fiorentina: «Da qui in avanti sono tutte partite da dentro-fuori. In zona retrocessione tutte lottano e sanno giocare queste gare».

Per l’ex capitano viola, la squadra deve cambiare mentalità: «Solo se smette di pensare da formazione da Champions può sperare in una svolta. In queste ultime gare del girone servono almeno 10 punti». Un problema, quello della personalità, già evidente l’anno scorso: «Non è una questione tattica: i giocatori sono questi fino a gennaio. I moduli più incisivi sono quelli con gli esterni, perché ti danno superiorità».

Amoruso critica diverse scelte tecniche e dirigenziali: «Le scelte di Pradè, Pioli e anche Palladino sono discutibili, ma adesso contano solo interpretazione e atteggiamento. Non ho mai avuto la sensazione che la squadra abbia la voglia di vincere. Pioli diceva “ne verremo fuori”, ma certi alibi non si possono dare».

Sui problemi strutturali: «La Fiorentina regala il 50% dei gol subiti. Il gol di Bergamo ne è l’esempio: Kossounou voleva crossare… io mi sarei vergognato. E Dodo a destra è desaparecido: non si arriva mai sul fondo. Cosa succede quando ci si arriva? Kean e Piccoli sono soli contro tre. I centrocampisti non possono buttarsi dentro».

Amoruso legge un’evidente fragilità sugli esterni: «Tutte le avversarie fanno densità in mezzo e attaccano fuori: è lì che la Viola soffre. Sembra l’unica squadra al mondo senza esterni».

Sul modulo propone il 4-1-4-1: «Per dare più copertura e formare una diga davanti alla difesa. I quattro diventano centrocampisti veri. Gudmundsson può giocare in mezzo, Dodo più alto e buttarsi dentro».

Durissimo anche sui singoli: «Fagioli si è autoescluso: con Vanoli ha giocato tanto, ma non si salva una prestazione. Fa solo passaggi ovvi. Anche Sohm meriterebbe un giro in panchina: la fiducia dell’allenatore non è stata ricambiata. Chi va in campo deve dare molto più in quantità e aggressività».

L’esempio arriva dal match di Bergamo: «De Ketelaere riceveva palla senza pressione, il primo uomo viola era a dieci metri. Così non puoi difendere».

Chiusura su Gudmundsson: «Ha sempre giocato male? Ha bisogno di compagni che gli ruotano attorno e di giocare palla a terra. E quante volte la Fiorentina ha tenuto il pallone a terra in queste ultime due stagioni?»