Piove sul bagnato in casa Fiorentina. E stavolta, come già era successo con Pulgar e Callejon, è la pandemia a metterci lo zampino. Partiamo dalla notizia più importante: Cesare Prandelli - positivo Covid - risulta asintomatico, unico aspetto incoraggiante di questa vicenda che vede protagonista suo malgrado il tecnico della Fiorentina. Non è poco, considerati i tempi che corrono. Il fatto di potersi preoccupare solo delle possibili ripercussioni su temi secondari è di per sé già una buona notizia.
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Prandelli, il Covid arriva nel momento peggiore: il suo lavoro rallenta. E sullo sfondo c’è il Genoa
Prandelli fermato dal Covid: è asintomatico, ma è l'unica notizia incoraggiante. La Fiorentina quanto risentirà dell'assenza di uno dei pochi punti fermi?
Con distacchi significativi, viene tutto il resto, comprese le problematiche di una Fiorentina senz'anima ed il quart'ultimo posto in classifica frutto di otto punti in nove giornate. Prandelli stava provando ad uscirne, seppur tra le mille difficoltà del caso. E suona quasi banale sottolineare quanto sarebbe stata importante la sua presenza fisica nei giorni più bui, con lo scontro salvezza contro il Genoa sullo sfondo. Senza contare – non ce lo dimentichiamo - che Prandelli è alla guida della squadra da meno di un mese e ad oggi è uno dei pochi punti fermi della Fiorentina.
Dover fare a meno del lavoro quotidiano significa rallentare tutto, anche la crescita del rapporto tra il mister e la squadra oltre che all'aspetto tattico. Non esattamente il massimo della vita per un gruppo che sembra avere proprio nella testa i suoi problemi più grandi. Certo, nel 2020 non mancano i modi per tenersi in contatto anche a distanza. E siamo certi che Pin svolgerà al meglio il suo lavoro di vice. Ma avere Prandelli ai campini sarebbe stato diverso, inutile negarlo. Oramai è andata così, non resta che augurare al mister una pronta guarigione.
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