Oggi al "Pentasport" di Radio Bruno è intervenuto il centrocampista della Fiorentina Rolando Mandragora, in un'intervista esclusiva:
INTERVISTA
Mandragora: “Posso giocare con Amrabat. Jovic non merita etichette”
"Non mi aspettavo un inizio semplice di stagione. Il nostro è un campionato difficile, è chiaro che volevamo avere più punti ma c'è il tempo di rifarsi, ma noi cerchiamo sempre di giocare per vincere. Sui cambiamenti col Verona? Dobbiamo cercare di essere il più duttili possibile, contro l'Hellas io e Sofi ci siamo abbassati giocando a 2, mentre Barak era più alto sulla trequarti. Il mister ci ha proposto questa soluzione e noi abbiamo cercato di metterla in pratica, per me giocare con Amrabat è possibile, l'importante è giocare. Poco possesso palla? Gli accorgimenti ci possono portare ad ottenere dei punti in maniera diversa. Dobbiamo saper fare tutto, anche essere più 'sporchi', fare il bello e cattivo tempo. Sono felice che sia arrivata una vittoria come quella sul Verona. Non ci dobbiamo però snaturare del tutto, perché il mister vuole un gioco di possesso, con la palla.
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L'assenza di Nico Gonzalez
"Nico ci è mancato molto, è un giocatore importante che ci da diverse soluzioni e si impegna sempre al massimo. Goal? Per farne di più bisogna essere più bravi, noi ci impegniamo al massimo in settimana, speriamo che i gol possano arrivare presto in grande quantità".
Su Jovic e Kouame
"Luka sta bene, è un ragazzo d'oro. Sa stare con tutti ed è ben voluto da tutti nello spogliatoio, fin dal primo giorno si è messo a disposizione con grande umiltà. Credo che sia un semplice processo di adattamento, noi lo aspettiamo assolutamente. Contiamo molto su di lui e abbiamo voglia di esultare insieme a lui. Etichetta? Non deve essere etichettato, ha voglia di lavorare, può essere un tassello veramente importante e spero possa fare tanti goal. Kouame? Sono devoto al lavoro, la storia di Chri mi fa estremamente piacere, è un ragazzo che si impegna, ha voglia di fare. E sono
Verso l'Atalanta
Scontro diretto? "Assolutamente sì, l'Atalanta è una squadra forte. Ha cambiato diversi giocatori, ma non il modo di giocare che con Gasperini è sempre lo stesso. Sappiamo di affrontare una squadra fisica che corre tanto e gioca uomo contro uomo in tutto il campo. Sarà una partita impegnativa e importante per il campionato, siamo pronti a fare la nostra partita. Europa? Noi vogliamo fare quanti più punti possibile, pensiamo di partita in partita". Difficoltà in Conference? In Conference siamo partiti male. Per uscire da questa situazione c'è bisogno di lavorare quotidianamente e tutti insieme. In Scozia giovedì non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo fare bottino pieno".
Il rapporto con Italiano
"Il mister con il suo atteggiamento è uno stimolo per tutti noi. È una persona molto carismatica, quasi vorrebbe giocare insieme a noi, lo si percepisce. Dà forza anche a noi. Personalmente mi chiede di verticalizzare, calciare da fuori e servire un compagno: le classiche richieste per un centrocampista". Le difficoltà? In allenamento abbiamo la fortuna di vivere i compagni a 360°, momenti positivi e negativi. Cerchiamo di essere sempre di supporto a chi non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Qualcuno ci mette più tempo ad adattarsi, come squadra abbiamo la voglia e il dovere di aspettarli. Conoscere il compagno e cercare l'affiatamento ti rende squadra e ti dà una gioia doppia. Più infortuni? È una cosa che può accadere, è ovvio che quando mancano diversi giocatori e giochi ogni tre giorni diventa difficile".
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