Un segnale forte, per provare almeno a scalfire quella sensazione di incompiutezza che finora - tranne qualche eccezione - ha fatto da colonna sonora all'avventura in viola di Rolando Mandragora. L'occasione è dietro l'angolo, la trasferta della Fiorentina a Lecce senza lo squalificato Amrabat, ennesimo crocevia di una stagione che ancora non decolla. Per la squadra viola come per l'ex centrocampista di Juventus e Torino. Finora Italiano lo ha schierato spesso e volentieri nel ruolo di mezzala, lui si adatta senza problemi ma non ha fatto mistero di trovarsi più a suo agio da play basso. Il risultato? Un inizio incerto seguito dall'ultimo periodo in leggera crescita; niente di eccezionale, ma comunque un segnale positivo in mezzo a tanti punti interrogativi. Con il jolly tiro dalla distanza da prendere sempre in considerazione, arma preziosa nel contesto di una squadra che fatica tremendamente a segnare.
Protagonista atteso
Mandragora, la grande occasione. Le migliori condizioni per dimostrarsi colonna
Né carne né pesce? No grazie
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Dunque, Mandragora può diventare uno dei punti di forza della Fiorentina targata 2022/2023? La continuità concessa da Italiano al numero 38 viola nell'ultimo mese spazza il campo da ogni alibi: soli 45' da spettatore nelle sei gare (tra campionato e Conference) disputate nell'ultimo mese. Ora è il momento di arrivare ad un epilogo. E quella di Lecce, in questo senso, sarà una gara assolutamente probante, di quelle che possono aiutare a trovare una risposta quanto meno vicina alla realtà. Mandragora giocherà davanti alla difesa, nel ruolo preferito, e dalla sua comfort zone potrà dimostrare di non meritare l'etichetta di giocatore né carne né pesce che qualcuno a Firenze gli ha già affibbiato. Condizione in crescita e piede caldo (come dimostrano il gol in Scozia e il palo clamoroso colpito contro la Lazio). Difficile immaginare condizioni migliori. Sarà la gara delle conferme per lui e per tutta la Fiorentina. Vietato sbagliare.
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