Due mesi dopo le dimissioni di Cesare Prandelli, emergono nuovi pezzi del puzzle. Un addio che colse tutti di sorpresa e sul quale rimarranno dei punti interrogativi, almeno per chi non l'ha vissuto in prima persona. Perchè se da un lato le motivazioni di carattere personale raccontate dal mister nella lettera meritano il massimo rispetto, dall'altro è sempre più evidente che qualcosa non abbia funzionato nel rapporto tra Prandelli e la squadra. Il primo "indizio" arrivò dai social e noi fummo i primi a raccontarlo, il resto sta emergendo in queste ore.
PRANDELLI
Le parole che non ti ho detto
Le parole di Commisso e Biraghi su Prandelli fanno intuire quanti problemi ci fossero nello spogliatoio viola. Ma la società dov'era?
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Prima le dichiarazioni di Commisso che a Cesare non ha rivolto nemmeno una parola, enfatizzando invece il lavoro svolto da Beppe Iachini. Se lui merita addirittura una statua per aver salvato la Fiorentina, va da sè che il contesto lasciato dal suo predecessore fosse a dir poco complicato. Una deduzione confermata dalle parole di ieri di Biraghi, che ha parlato addirittura di una "situazione drammatica" sebbene, ricordiamo, in classifica la Fiorentina fosse a +7 sulla terzultima. Bordate che suonano poco eleganti e, forse, fuori tempo massimo ma che fanno intuire più di qualcosa sul clima dello spogliatoio e sul perchè il rendimento della squadra sia stato inferiore alle aspettative. Poi ci sarebbe da chiedersi dove fosse la società...
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