L'etichetta "maneggiare con cura" è di quelle da non sottovalutare. Principale avvertenza in caso di utilizzo quando si parla di un giocatore, Aleksandr Kokorin, da piazzare sul mercato e in campo per soli 120' nell'ultimo anno solare. Un gioco di equilibri non semplice da gestire, tanto più se aggiungiamo un fattore per niente secondario: il risultato. Perché va bene dare spazio a coloro che fino ad ora hanno giocato poco o niente, ma il primo obiettivo da raggiungere domani contro il Benevento deve essere il passaggio del turno in Coppa Italia. Il resto viene dopo. Con questo scenario - mettendoci pure anche la necessità di dosare il minutaggio di alcuni titolarissimi in vista di domenica - è facile intuire che per coniugare tutti i fattori d'interesse che ruotano attorno all'eventuale utilizzo di Kokorin serviranno massima cautela, ponderazione e la comprovata abilità di Vincenzo Italiano.
Il dubbio
La sottile linea russa
Come gestire Kokorin in Coppa Italia? Tra l'occasione vetrina in vista di gennaio, la posta in palio e la necessità di dosare le forze
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Ad esempio: giusto chiedere gli "straordinari" a Vlahovic e Nico Gonzalez (quest'ultimo nelle vesta di falso nove)? Due ragazzi giovani, nel pieno delle loro forze, ma anche due perni insostituibili di questa Fiorentina. E poi: Kokorin è in grado di fornire l'apporto tecnico e tattico sufficiente per superare il Benevento? Il punto interrogativo, più che sul valore dell'avversario (comunque terzo in Serie B), va sull'affidabilità dell'attaccante russo. Difficile valutarla dall'esterno con i pochi elementi a disposizione, giusto affidarsi a chi lo vede in campo tutti i giorni. Di sicuro c'è che Kokorin non può avere novanta minuti nelle gambe. Dunque, se Italiano decidesse di impiegarlo dall'inizio, scelta che potrebbe risultare funzionale alla sua cessione, sarà necessaria una staffetta. Magari sarà lui ad entrare a gara in corso, con il risultato già dalla parte viola. La situazione ideale, forse, per restare in equilibrio sulla sottile linea russa.
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