Punto della situazione in casa Fiorentina di Mattia Viti, uno dei volti nuovi agli ordini di Stefano Pioli. Ai microfoni di Rtv38 il difensore di Borgo San Lorenzo ha toccato vari argomenti.

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Viti: “Sogno un trofeo per Firenze, con Ranieri grande rapporto. Dodò è fiorentino”

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - AUGUST 28: Mattia Viti of ACF Fiorentina in action during the UEFA Europa Conference League 2025/2026 Play-Off 1st leg match between ACF Fiorentina and FC Polissya Zhytomyr at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on August 28, 2025 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
L'inserimento a Firenze
—Personalmente sto bene e questa nuova avventura è partita col piede giusto, in tutto il gruppo c'è tanta voglia di far bene. Dopo che questo primo mini-blocco di partite è terminato, con la sosta ne stiamo approfittando per integrare gli ultimi arrivati e migliorare gli aspetti che non hanno funzionato in questo inizio stagionale, per poter ripartire ancora meglio.
Il gruppo gigliato
—In allenamento abbiniamo tanto lavoro e divertimento, questo ci aiuta molto a lavorare con più leggerezza ma anche determinazione e volontà. Tutti ci teniamo tanto a fare bene, sia a livello di squadra che individuale, vogliamo sempre vincere e basta perdere una partitella per rosicare, succede a tutti noi. In tanti, poi, sentono di avere un legame speciale con la città. Ad esempio Dodò è brasiliano, ma è un toscanaccio dentro, un fiorentino doc.
Il debutto col Polissya ed il rapporto col capitano
—Non so cosa sia successo nella gara di ritorno a Reggio Emilia, ma prendiamo quanto di buono è venuto in quella gara, ovvero la reazione ed il passaggio del turno. Voglio sottolineare soprattutto il primo aspetto. Poi nello spogliatoio ci siamo detti quello che dovevamo, com'è giusto che sia. Io l'alternativa di Ranieri? In Conference ci siamo alternati, parliamo molto ed è impossibile non andare d'accordo con lui, stiamo parlando di un bravissimo ragazzo. E' il nostro capitano e provo grande rispetto per Luca.
Empoli e Francia, andata e ritorno
—All'Empoli sono molto legato e voglio bene a quell'ambiente, mi ha fatto diventare calciatore e con quella maglia ho fatto il titolare in Serie B ed in A. Dispiace che proprio quella dello scorso anno sia stata la mia stagione forse migliore a livello personale, purtroppo culminata con la retrocessione anche per colpa dei tanti, troppi infortuni che abbiamo subito. L'esperienza al Nizza? Avevo bisogno di staccare e volevo vivere una situazione del genere, sentivo che era il momento giusto per andare all'estero. Ma con il francese non è andata benissimo...
Presente e futuro in viola
—La stagione è iniziata da poco, ci sono molti meccanismi nuovi che stiamo imparando e dobbiamo lavorare tanto. Contro il Napoli sarà l'esordio in casa dopo una sosta, non sarà facile, loro sono veramente forti, sono campioni in carica ed hanno fatto un mercato pazzesco, ma noi giocando da squadra vera possiamo metterli in difficoltà e rendere la vita complicata. Quanto manca un trofeo alla Fiorentina? Tanto e da troppo tempo, ecco perché quest'anno uno dei sogni è far tornare la Viola a vincere. Ma non fatemi parlare di obiettivi.
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