Gosens: “Tifosi, guadagnare non è la felicità. Serve un aiuto psicologico”

Robin Gosens, laterale mancino della Fiorentina, ultimo arrivato nella sessione di mercato estiva, ha rilasciato un’intervista a Cronache di spogliatoio. Dopo l'anteprima di ieri ecco tutte le parole dell'ex Atalanta:

La mia aspirazione a diventare psicologo

Dopo la laurea in psicologia, sono determinato a lavorare come psicologo, specialmente per aiutare giovani e persone che affrontano la pressione e altre difficoltà. La mia esperienza come giocatore professionista, unita al mio background accademico, mi permette di comprendere profondamente chi vive situazioni simili. Vedo questo progetto come un'opportunità importante per la mia carriera post-calcio.

L'importanza di uno psicologo nel calcio

Credo sia fondamentale avere uno psicologo sempre presente con la squadra, dedicato esclusivamente ai giocatori. Molti di loro temono di aprirsi per paura che le loro confidenze vengano condivise con i dirigenti. È essenziale creare uno spazio sicuro in cui ogni giocatore possa esprimere le proprie emozioni senza timore di giudizio.

I problemi mentali non sono una debolezza

Numerosi giocatori lottano in silenzio con le proprie difficoltà mentali, poiché questi temi sono spesso considerati tabù sia nel calcio che nella società. È un errore ritenere che questi problemi rappresentino una debolezza; al contrario, è cruciale trovare il coraggio di aprirsi. Se un calciatore gioca male, spesso c'è una spiegazione più profonda che va oltre il rendimento sul campo.

Guadagnare tanti soldi on equivale a essere felici

Anche se i calciatori guadagnano somme considerevoli, ciò non significa che possano "comprare" la salute. I problemi familiari e di salute mentale possono colpire chiunque, indipendentemente dalle proprie finanze. È importante che i tifosi comprendano che anche un atleta di successo può affrontare sfide personali.

Siamo umani, non solo giocatori

È fondamentale ricordare che dietro ogni calciatore ci sono emozioni e problemi come quelli di ogni altro essere umano. Non sempre siamo in forma, eppure dobbiamo mantenere un’immagine di perfetta felicità. Quando non ci riesce, è fondamentale trovare supporto e parlarne, specialmente con le persone a noi vicine.

La pressione di essere perfetti

Nel nostro ambiente, la perfezione è un’illusione. Gli errori fanno parte del processo di crescita e i giovani calciatori devono essere messi nelle condizioni di sbagliare per migliorare. La pressione costante può diventare opprimente, ma è essenziale accettare che gli sbagli sono inevitabili.

La mia esperienza personale

Durante la scorsa stagione, ho affrontato un crollo mentale. La mia psicologa mi ha sostenuto in quel periodo difficile, fornendomi uno spazio per esprimere le mie emozioni. Quando non sono stato convocato per EURO2024, ho dovuto intensificare il mio percorso di supporto psicologico. Ho imparato che aprirmi con la mia famiglia e la mia psicologa è stato fondamentale per affrontare i miei sentimenti.

L'importanza di parlare con un professionista

Andare dalla psicologa è stata una scelta che mi ha giovato molto. Ho trovato in lei una persona che mi ascolta senza giudicarmi e che mi aiuta a trasformare la negatività in energia positiva. Questo percorso mi ha insegnato a prendere le giornate come vengono, senza giudicarmi severamente.

Scrivere un libro

Durante la pandemia, ho sentito il bisogno di esprimere i miei pensieri, portandomi a scrivere un libro. Ho ricevuto tanti messaggi di supporto da ragazzi che si sono ispirati alla mia storia. Questo progetto è diventato per me una fonte di orgoglio.

Incontro con Angela Merkel

Ho avuto l'opportunità di parlare con Angela Merkel durante un incontro, dove ho appreso come gestire la pressione del potere. La sua risposta mi ha ispirato, rivelando che, nonostante le sfide, è fondamentale cercare di fare del bene nella società.

Un messaggio per i tifosi

Infine, voglio ricordare a tutti che dietro ogni profilo c'è una persona. È importante esprimere le critiche in modo costruttivo, senza dimenticare che chi sta dietro a quel profilo è un essere umano che può soffrire. Ho imparato a proteggermi e a non farmi influenzare dai commenti negativi, ma spero che la gente comprenda il peso delle parole e la necessità di empatia nel nostro mondo.