Palladino ha vinto contro la Lazio grazie a quel coraggio che Inzaghi non ha avuto nel derby. Cambiano le gerarchie in casa Fiorentina? Non ci sono più intoccabili?
Probabilmente è stata una coincidenza, ma con l’uscita dal campo di Biraghi e Martínez Quarta, la Fiorentina ha ribaltato la partita e vinto contro la Lazio. L'ingresso di Gudmundsson è stato determinante, ma attribuire i tre punti solo ai gol dell'islandese sarebbe riduttivo. Palladino ha avuto il coraggio di rompere con quelli che fino a quel momento sembravano essere equilibri intoccabili.
Biraghi e Martínez Quarta erano, o almeno lo erano sotto la guida di Vincenzo Italiano, i leader della difesa viola. Tuttavia, dall'arrivo di Palladino, sono tra i giocatori che più hanno sofferto il passaggio al modulo con la difesa a tre. Martínez Quarta ha offerto una prestazione quasi imbarazzante contro il Parma, mentre Biraghi sta cercando di adattarsi al ruolo di braccetto, che però non sembra adatto alle sue caratteristiche. Palladino, con le sue scelte, ha segnato una svolta importante. Anche allenatori del calibro di Inzaghi a volte faticano a prendere decisioni così drastiche. L'ex tecnico del Monza ha messo in discussione le fondamenta della Fiorentina del passato, puntando su forze fresche. Biraghi e Martínez Quarta fuori, ritorno alla difesa a quattro e dentro Ranieri e Comuzzo. È vero che Biraghi era stato ammonito poco prima, ma non è una giustificazione sufficiente: ad esempio, Gosens, pur avendo un cartellino giallo da molto più tempo, non è stato sostituito da Palladino. Guardate cosa è successo nel derby di Milano: l’Inter di Inzaghi è caduta contro il Milan di Fonseca, e l'allenatore ex Lazio è stato criticato per la gestione dei cambi. Lautaro Martínez, pur attraversando un periodo difficile, ha giocato tutti i 90 minuti. Perché è il capitano? Palladino, invece, ha sfidato queste logiche “intoccabili”, fidandosi del suo giudizio.