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Da Siviglia al Tottenham, il 3-0 che ti mette fuorigioco in Europa League

Come a Siviglia, la Fiorentina capitombola per 3-0 in campo europeo. Tra analogie e differenze, adesso testa al campionato...

Stefano Rossi

6 maggio 2015, la Fiorentina di Montella cade a Siviglia per 3-0 in Europa League. 25 febbraio 2016, nemmeno un anno dopo, la viola di Sousa capitombola col medesimo risultato a White Hart Lane. Tra analogie e differenze la Fiorentina non perdeva per 3 reti a 0 proprio da quel risultato rimediato in Spagna. La sostanziale differenza fra i due blackout sta nel fatto che in quel caso era una semifinale di andata e ieri sera un sedicesimo di ritorno. Il fattore finale tuttavia è comune: una bruciante eliminazione. Contro la squadra di Emery, una stagione fa, Gomez e Mati andarono vicini al gol prima del collasso mentre si faticano a ricordare palle gol nitide ieri sera.

Nel mezzo c'è una discutibile volontà di fare l'impresa che, ieri sera, non è emersa così netta così come quando lo scorso anno venne lanciata la campagna #giochiamolainsieme, ricordate?. La classifica ridente del campionato può aver distratto i viola anche se Sousa in campo aveva mandato i migliori, pur dovendo giocare tra poche ore contro il Napoli. E' un discorso di approccio e di cultura vincente. Forse proprio a questo aspetto deve tendere il gruppo viola. Gli impegni si affrontano uno per volta, senza calcoli o avventate tabelle di calcolo e senza paure.

Da oggi il gruppo deve voltare pagina e continuare ad inseguire il traguardo Champions. Quel pesante passivo di tre reti deve essere subito rimosso, un po' come fece la comitiva di Montella che nella fase finale dello scorso campionato fece incetta di vittorie. In quel caso contro squadre di medio-bassa classifica, oggi si riparte da Napoli e Roma. Poi, sulla carta, c'è la discesa. O la pianura, se preferite.