Venti anni già compiuti, le stimmate del predestinato e tanti segnali che inducono all'ottimismo. Eppure per Alessandro Bianco, tra i giocatori più promettenti usciti ultimamente dalle giovanili viola, non è ancora il momento di spiccare il volo. Solo qualche scampolo di partita in Conference League per lui - complice forse anche l'inizio di stagione per certi versi complicato della Fiorentina - e una domanda che sorge quasi spontanea: vale la pena tenere in panchina un ragazzo che ogni volta (poche) in cui è stato chiamato in causa ha dimostrato di avere voglia e grinta da vendere? Comprensibile la scelta di non forzare i tempi rischiando di bruciarlo, ma il valore del ragazzo ed i segnali più che incoraggianti arrivati nelle ultime amichevoli impongono una scelta a Italiano e alla società viola: tenerlo e concedergli un minutaggio più sostanzioso oppure mandarlo a giocare in prestito.
Il protagonista
Bianco Natale, ma l’Epifania dove? Il talento viola e una scelta da fare
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Nel test match di ieri, Bianco è stato tra i migliori in campo. Corsa, personalità e tanta grinta, ma anche qualità. Non è un caso che Italiano in passato lo abbia provato anche come metronomo davanti alla difesa nel contesto di un centrocampo a tre. Contro il Monaco, poi, ha dimostrato di sapersi disimpegnare egregiamente anche nel ruolo di secondo mediano nel 4-2-3-1 provato dal tecnico viola. Si è trattato soltanto di un'amichevole, certo, ma senza il passo successivo sarà complicato farsi un'idea più precisa sullo stato della sua maturazione calcistica. La lista dei giocatori in uscita a centrocampo (da Zurkowski a Maleh, fino a Benassi) potrebbe aiutarlo a trovare un po' più di continuità in campo, ma basterà? La risposta a chi lo vede tutti i giorni in allenamento, sperando di vedere presto sbocciare in maniera definitiva un nuovo talento viola fatto in casa.
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