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Bene, bravi, bis

Vittoria da “fuori programma”: ora bis. Perché l’Empoli è più ostico del Cagliari

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Per la Fiorentina tre punti quasi insperati contro il Cagliari visto com'era iniziata la partita. Ora la sfida contro l'Empoli che avrà ancor di più il coltello tra i denti. In casa azzurra il margine d'errore è praticamente pari a zero
Stefano Niccoli
Stefano Niccoli Redattore 

In tanti, forse tutti (compreso chi scrive), al gol di Piccoli arrivato dopo pochi minuti dall'inizio della partita contro il Cagliari hanno pensato: "Ci risiamo. Altra chance buttata al vento contro una piccola". L'incubo, insomma, sembrava già in procinto di materializzarsi. Anche perché la squadra sarda aveva messo all'angolo la Fiorentina. Esattamente come un pugile fa col suo avversario. E, invece, no. Dalle stalle alle stelle nel giro di pochi minuti. Giusto il tempo di riposarsi nel corso dell'intervallo. Prima il colpo da biliardo di Robin Gosens in formato vice Kean come ben sottolineato dal nostro caporedattore Federico Targetti. Poi l'incornata di Lucas Beltran. Un arcobaleno, il suo, per certi versi simile a quello disegnato in serata da Luka Jovic nel derby di Coppa Italia contro l'Inter.

La goduria è tanta. I tre punti conquistati contro il Cagliari potrebbero sembrare insperati visto com'era iniziata la partita. Una sorta di fuori programma (passateci il termine). Proprio per questo motivo sono ancora più belli. La vittoria è d'oro (e non dimentichiamoci dell'assenza di Moise Kean). Anzi, di titanio come il collega Filippo Caroli ha specificato nel video che vi proponiamo in alto. Al ballo di fine anno che vale l'Europa la Fiorentina è invitata eccome. Quale Europa, ancora, non è dato saperlo. La speranza, ovviamente, è di non restare con un pugno di mosche in mano. L'altra faccia della medaglia, invece, racconta di un quarto posto utile per la qualificazione alla prossima Champions League distante "solo" quattro punti. Tentare non costa nulla. Siamo in ballo, balliamo.


Ma per continuare a ballare e a sognare serve mettersi alle spalle la "sbornia" in terra sarda e focalizzarsi sul prossimo impegno che di nome fa Empoli. Gli azzurri sono impegnati stasera contro il Bologna nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, ma il mordente sarà relativo. In primis perché i rossoblù, alla luce del 3-0 dell'andata, hanno un piede e mezzo in finale. In secondo luogo perché l'obiettivo primario di Kouamé (assente per infortunio, che jella la sua) & co., si sa, è la salvezza.

Si dice a Firenze: "Il problema non 'i bere, l'è 'ribere". Concedeteci il paragone: la Fiorentina, dopo aver bevuto a Cagliari (in senso buono, ovviamente), dovrà farlo nuovamente, questa volta tra le mura amiche domenica pomeriggio contro l'Empoli. Sfida, probabilmente, ancor più complicata di quella disputata contro i rossoblù, quest'ultimi sì in bassa classifica ma pur sempre con un margine di vantaggio dalla zona infuocata. L'Empoli, invece, nella zona infuocata ci è dentro fino al collo e il pareggio contro il Venezia non ha smosso le acque di una virgola. Non sorprendiamoci di vedere la formazione di Roberto D'Aversa arroccata sì in fase difensiva pronta a ripartire in contropiede, ma col coltello fra i denti. Perché le giornate alla fine del campionato sono solo cinque e in casa Empoli il margine d'errore, se non è zero, poco ci manca. Per la Fiorentina, in difficoltà contro le piccole al di là della vittoria di Cagliari (è un dato di fatto), sarà un altro esame di maturità. Anche questo da superare, non è da escludere, senza Moise Kean. Allora è proprio il caso di dirlo: bene, bravi... ora il bis.