Ma per continuare a ballare e a sognare serve mettersi alle spalle la "sbornia" in terra sarda e focalizzarsi sul prossimo impegno che di nome fa Empoli. Gli azzurri sono impegnati stasera contro il Bologna nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, ma il mordente sarà relativo. In primis perché i rossoblù, alla luce del 3-0 dell'andata, hanno un piede e mezzo in finale. In secondo luogo perché l'obiettivo primario di Kouamé (assente per infortunio, che jella la sua) & co., si sa, è la salvezza.
Si dice a Firenze: "Il problema non 'i bere, l'è 'ribere". Concedeteci il paragone: la Fiorentina, dopo aver bevuto a Cagliari (in senso buono, ovviamente), dovrà farlo nuovamente, questa volta tra le mura amiche domenica pomeriggio contro l'Empoli. Sfida, probabilmente, ancor più complicata di quella disputata contro i rossoblù, quest'ultimi sì in bassa classifica ma pur sempre con un margine di vantaggio dalla zona infuocata. L'Empoli, invece, nella zona infuocata ci è dentro fino al collo e il pareggio contro il Venezia non ha smosso le acque di una virgola. Non sorprendiamoci di vedere la formazione di Roberto D'Aversa arroccata sì in fase difensiva pronta a ripartire in contropiede, ma col coltello fra i denti. Perché le giornate alla fine del campionato sono solo cinque e in casa Empoli il margine d'errore, se non è zero, poco ci manca. Per la Fiorentina, in difficoltà contro le piccole al di là della vittoria di Cagliari (è un dato di fatto), sarà un altro esame di maturità. Anche questo da superare, non è da escludere, senza Moise Kean. Allora è proprio il caso di dirlo: bene, bravi... ora il bis.
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