Ed è proprio Oliver Glasner che ha cambiato la storia del Crystal Palace. L'austriaco è uno dei tecnici più sottovalutati di tutta Europa, e ha fatto benissimo ovunque sia andato. La carriera da allenatore inizia in modo forzato, a 36 anni smette col calcio giocato per una emorragia cerebrale. Piano piano si riprende, e entra nel mondo Red Bull. Diventa prima amministratore delegato del Salisburgo, poi vice allenatore di Roger Schmidt. Come spesso capita, chi esce dalla galassia Red Bull ha delle idee innovative e vincenti, e così è. 4 anni al Lask, poi il Wolfsburg, dove centra la qualificazione in Champions. Successivamente lo chiama l'Eintracht Francoforte, dove con un lavoro sublime vince addirittura l'Europa League.
la scheda
Tutto sul Crystal Palace: dal miracolo Glasner ai talenti da Nazionale
Da quando è arrivato al Palace (febbraio 2024), le Eagles hanno cambiato faccia. Dal "boring ball" di Hodgson, al calcio frizzante dell'austriaco. La prima stagione la termina al decimo posto, ma la scorsa annata la inizia malissimo, con zero successi nelle prime 8 gare. La proprietà non lo esonera, e con qualche cambiamento tattica aggiusta il tiro. Il suo tipico 3-4-2-1 è un concentrato di energia, dinamismo e pressione. Il Palace è una delle squadre che corre e pressa di più di tutta la Premier, e lo fa a cominciare dai propri attaccanti. In fase offensiva pochi passaggi, un gioco diretto e che si basa sulle figure dei trequartisti, Eze e Sarr, e sulle sgroppate di Munoz a destra. Ma andiamo a vedere meglio la rosa.
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