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Torreira e il Decreto Crescita: l’addio “costa” quasi 1 milione

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Un aspetto curioso della vicenda Torreira: con i soldi "risparmiati" si potrebbe accontentare il giocatore. Ma resta la distanza con l'Arsenal

Simone Bargellini

Della questione Torreira si è detto e scritto moltissimo, ma c'è anche un aspetto puramente fiscale che rende tutto ancor più particolare (e per certi versi incomprensibile). Ci riferiamo al Decreto Crescita che da qualche anno permette alle aziende, compreso le società di calcio, di avere agevolazioni sugli stipendi dei professionisti che arrivano dall'estero. Ma ci sono dei vincoli. Un giocatore che arriva dall'estero costerà il 25% in meno (al lordo) solo se rimane in Italia per almeno due stagioni. Altrimenti i benefici vengono meno.

Torreira ha percepito dalla Fiorentina (circa) 2 milioni netti per la stagione 2021/22, oltre ad altri soldi corrisposti dall'Arsenal. Al lordo fanno qualcosa come 4 milioni, che con il Decreto Crescita diventerebbero 3. Come detto però la misura sarebbe applicabile solo se il giocatore rimanesse almeno un'altra stagione, altrimenti c'è da pagare "retroattivamente" 1 milione in più. Che, curiosamente, è proprio la differenza sul nuovo ingaggio proposto a Torreira: la Fiorentina offre 2 netti (3 lordi con il Decreto) mentre il giocatore e l'entourage pretendono i 2,7 pattuiti un anno fa (che sarebbero circa 4 al lordo). 1 milione in più che, in caso di addio, dovrà essere pagato comunque.

Ecco perchè il sospetto è che, in realtà, il vero nodo non sia legato all'ingaggio quanto piuttosto al prezzo del cartellino da versare all'Arsenal. Altrimenti avrebbe poco senso. Allo stesso tempo è evidente che pure lo stipendio di Grillitsch beneficerebbe del Decreto Crescita, a patto che l'austriaco rimanga per almeno 2 stagioni. LA SCHEDA DI GRILLITSCH

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