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VIOLA NEWS esclusive shot on target La gestione di Comuzzo e la legge di Murphy: il messaggio di Pioli è chiaro

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La gestione di Comuzzo e la legge di Murphy: il messaggio di Pioli è chiaro

Comuzzo
L'analisi a caldo su uno dei temi che ha offerto la partita che ha sancito l'accesso della Fiorentina alla League Phase di Conference.
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Si parte con qualche considerazione sparsa, giusto per dare un po' di respiro e di contesto, e poi si va dritti al punto. La Fiorentina nella sua partita dai due volti contro il Polissya ha dimostrato di aver bisogno di un regista (Nicolussi?), di non poter prescindere da Gosens e Gudmundsson in buone condizioni (che differenza abissale rispetto a Parisi e Ndour), di aver preso Piccoli per un motivo preciso, ovvero che Dzeko davanti, per quanto utile in certe situazioni e a segno per la vittoria finale, non garantisce la profondità necessaria. Come dice Pioli, può fare benissimo dietro Kean e quindi anche dietro all'attaccante ex Cagliari. Tutte cose più o meno già dibattute negli ultimi giorni. In più, bella risposta di Ranieri e buoni segnali da parte di Fazzini, il meno peggio nel primo tempo e ottimo con palo colpito nella ripresa.

Comuzzo, detto fatto

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Il tema, almeno uno dei temi, è sicuramente l'incertezza di Comuzzo dopo un minuto e mezzo, che ha portato al gol di Nazarenko e complicato una serata che si presentava come potenzialmente tranquilla: il centrale classe 2005 non si è inteso con De Gea e ha spianato la strada all'avversario. Un errore capita, è capitato e ricapiterà, ma le parole di Pioli su di lui sia prima, sia dopo la partita inducono ad una riflessione. "Comprensibile che abbia avuto la testa altrove fino a ieri", il succo delle dichiarazioni dell'allenatore alla vigilia e poi nel post, quasi a mettere le mani avanti. "Ma l'ho visto concentrato". No all'Al-Hilal e poi subito in campo, frittata servita. E va bene che Pongracic era stanco, che Kouadio è giovanissimo (che poi, quale sarebbe il problema?), ma la scelta di mandare Comuzzo "all'arrembaggio" dopo una decisione definita tanto difficile è sembrata quasi un voler approfittare del 3-0 dell'andata per evidenziare le difficoltà del reparto arretrato e convincere la dirigenza ad affondare per il difensore che manca.

La legge di Murphy

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"Se qualcosa può andar male, allora lo farà", dice il famosissimo assioma privo di valenza scientifica ma maledettamente vero a livello empirico. Vale per lo schieramento di Comuzzo, messo in condizione di sbagliare contro un avversario senza nulla da perdere e in un ambiente tattico che, ormai è evidente, non lo vede a proprio agio. Non è un caso se continuano ad arrivare interessamenti (Milan, Lipsia) e offerte (Atalanta, secondo Sky in vista nelle prossime ore). "Ci manca personalità nelle uscite, dobbiamo gestire meglio la pressione dietro", continua a ripetere Pioli. L'allenatore sta chiedendo un altro o addirittura altri difensori più adatti al suo gioco: l'unico veramente dentro questo contesto sembra Pongracic, l'episodio che ha visto Ranieri sostituito all'intervallo a Cagliari ha alimentato dubbi di questo tipo. Sarà Lindelof il profilo giusto? Sicuramente lo svedese con la palla ci sa fare, ma di certo non è un fulmine di guerra. E allora ecco che, se davvero Comuzzo dovesse partire, ci troveremmo a raccontarvi (come sempre) degli ultimi, frenetici giorni di mercato...