1-1, poi 0-0: due pareggi col medesimo risultato per Palladino un anno fa e per Pioli quest'anno. E questa è una mera curiosità, tanto che metteremmo tutti la firma su un 2-2 in Fiorentina-Napoli analogo al 2-2 della terza giornata 2024/25 contro il ben più modesto Monza. Cosa non ha funzionato all'Olimpico Grande Torino? Il centrocampo? Nì. E Pioli ha spiegato perché.

ORE DA SFRUTTARE
Il “problema” centrocampo e le ultime ore di mercato. Davvero a posto così?
Centrocampo? Oggi non è stato il problema, il Torino ha solo calciato lungo. Gli equilibri ci sono, con 2 punte o senza. Non vedo nessun problema a sostenere l'attacco.
Se ti saltano sistematicamente la linea mediana, è pur vero che impostare il gioco non è semplice. Ma dall'altra parte è altrettanto pacifico che se le uniche azioni che funzionano sono speculari lanci lunghi per le due torri e contropiedi verticali come quello che ha portato Sohm a imbeccare Piccoli, allora non si può essere così soddisfatti. E' un disastro? No, assolutamente no, e vediamo perché.
Una soluzione è arrivata...
—Alla mancanza di velocità nella costruzione della manovra come si risponde? Tutti insieme: con un regista. E il regista, anche se Nicolussi Caviglia non è Pirlo, è stato preso. Adesso si può costruire 3+2, con il doppio play di cui uno più statico e uno, Fagioli, che può risalire il campo per aumentare il tasso tecnico della manovra. Pioli ha ragione, il problema alla lunga non è, non dovrebbe essere il centrocampo, che non è perfetto ma gode di una buona varietà di interpreti. Va solo inserito l'ex Venezia, da capire anzi perché non sia entrato lui invece di Ndour, visto che è arrivato da due giorni e c'è chi firma, si mette la maglia e scende in campo.
...un'altra rischia di non arrivare
—Il punto è che rischia di non essere soddisfatta un'altra richiesta dell'allenatore viola: quella di un difensore che sappia "uscire meglio dalla pressione avversaria e gestire meglio il pallone". Tra Lindelof (cartellino a costo zero) e Diogo Leite (che piace da tempo a Pioli) la scelta è ricaduta sul primo, salvo poi prendere atto della preferenza dello svedese per l'Aston Villa. E adesso? Se la volontà è quella di "uscire meglio dalla pressione avversaria e gestire meglio il pallone", certo questo non si può fare con Comuzzo e Ranieri, non subito almeno, non senza lavorarci su con pazienza perché sono un altro tipo di difensori. Quindi, rifacendosi alle parole pronunciate dal dg Ferrari prima della partita: siamo sicuri che ci siano solo situazioni da sistemare in uscita e che siamo felici così?
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