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“E così hai scelto. Morte”: Fiorentina, è un fallimento su tutta la linea
Doveva essere vita o morte, è stata morte. Quasi come nella famosa frase di Saruman a Gandalf ne Il Signore degli Anelli. Le ultime parole ufficiali e pubbliche di Daniele Pradè da direttore sportivo della Fiorentina erano un avvertimento assennato sull'importanza della partita contro il Lecce, e alla fine la squadra ha scelto. Non finisce qui, per fortuna, il campionato, adesso i viola si giocheranno l'ultimo posto - che tristezza - in casa del Genoa, ma la sosta deve essere utile a resettare (ma resettare per davvero: tabula rasa, di tutto quello che è possibile radere al suolo a livello tecnico, tattico e dirigenziale) e salvare il salvabile. Abbiamo sbagliato, tutti, tutte le valutazioni, da dentro e da fuori: accettiamolo e facciamo il possibile per tirar fuori le gambe dalle sabbie mobili.
C'è anche la Conference League da giocare, in una situazione come questa davvero una zavorra rispetto alle concorrenti: occorre utilizzarla come sfogo, se non che l'avversario di giovedì, i tedeschi del Mainz, sono squadra vera, un po' in difficoltà anche loro in Bundesliga ma in confronto alla Fiorentina almeno una partita l'hanno vinta. Servirebbe vincere, ma per vincere serve spendere energie e spendere energie ne toglie in vista della partita da giocare a Marassi tra una settimana. E' un circolo vizioso, come viziosa è stata fin qui tutta la storia della stagione che stiamo raccontando.
Siamo d'accordo col vicedirettore Simone Bargellini (video in alto): non si può andare avanti con Pioli. E' un fallimento su tutta la linea, se n'è andato il ds che si è arreso all'evidenza di un rapporto ormai logoro, non ha senso che rimanga l'allenatore che ha fatto peggio di tutti a livello di risultati nelle prime 10 giornate di Serie A in quasi 100 anni di storia. Fallimento non vuol dire per forza retrocessione: è fallito il progetto iniziale, ma la stagione va avanti ancora per quasi sette mesi e dunque c'è tempo ancora per salvarsi - innanzitutto - e poi per vedere cosa si può fare. Ma una cosa Pradè l'ha sbagliata, nelle sue ultime dichiarazioni: diceva che "Pioli è l'unico che ci può tirar fuori da questa situazione", ma è evidente che per l'ambiente che si è venuto a creare in questo momento chiunque farebbe meglio di Pioli. Anche solo per il principio di causa-effetto, senza chiamare in causa le conoscenze tattiche. Che per inciso, al tecnico parmense non sono mai mancate. Qui è tutto un altro paio di maniche, è chiaro.
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