Avanti così
—Com'è che faceva lo scambio tra Giovanni Storti e Giacomo Poretti in Chiedimi se sono felice? Vogliamo riadattarlo alla situazione attuale? "Mister guarda, non so proprio come dirtelo, ma la partita col Napoli ha fatto veramente c**are". "Ma cosa ne vuoi capire, non sai neanche cos'è una preventiva" "Ma cosa c'entra, non è che uno deve allenare i giocatori per saperli apprezzare". "Eh no caro, chi sa fare sa capire". "Ma che ca**o di proverbio è?" "Non è un proverbio, è il calcio". Ce lo siamo immaginato così, Palladino, nel rispondere alle varie invettive. In effetti è vero, chi sa fare, allenare, sa capire meglio certe cose. Speriamo allora che il problema della stagione della Fiorentina, se risolvibile, sia stato davvero risolto con quest'ultimo accorgimento. E, nel caso, avanti così fino alla fine: pazienza se Folorunsho rischia di essere una riserva, se Zaniolo ormai è la quarta scelta, se Comuzzo non è più un titolare. Ce ne faremo una ragione, a patto che la squadra faccia risultati.
Sì, avanti così: questa è meritocrazia, non quella messa in campo a San Siro. A nostro modo di vedere, se si scelgono degli interpreti su altri a disposizione allora confermarli è meritocrazia; se invece come all'andata con l'Inter le scelte sono obbligate e poi al ritorno si recuperano tante pedine di valore, decidere di non servirsene non è meritocrazia, ma masochismo. Anche questo, forse, sarà stato compreso, ma non lo imponiamo come una verità assoluta. Di assoluto ci sono solo certe serate (ancora poche, ma "dateci tempo" chiede il mister. Siamo pronti a stropicciarci gli occhi) che sa regalarci la Fiorentina. Milan, Roma, Inter, Juventus. E dopo la sosta arriva l'Atalanta...
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