Comunque, anche salvando solo il 7-0 al Lask e sorvolando sulla fatica immane coi New Saints, sulla sconfitta in casa dell'Apoel, sui gol regalati al Pafos e al San Gallo, si arriva agli ottavi di finale da terzi in classifica dietro agli avversari appena affrontati e al Chelsea che è di un altro pianeta, specie quest'anno con la vecchia conoscenza viola Enzo Maresca sulla panchina. Cartina tornasole di come il livello sia molto basso, ma la chance di scivolare all'ordine del giorno.
Seconda possibilità
—Facciamo però un salto indietro nel tempo, a un anno e spiccioli fa. A Budapest, in casa del Ferencvaros, si faceva male Nico Gonzalez; Italiano già nel post partita chiedeva rinforzi, poi si aggiungeva l'indisponibilità di Sottil e per tutto gennaio hanno giocato Kouamé e Ikoné, con la società immobile su un mercato di per sé difficilissimo, ma con un allenatore che urlava l'impossibilità di rimanere al quarto posto con cui era stato chiuso l'anno. Chissà chi ha un déjà vu in questo momento in cui manca e mancherà a lungo come minimo una pedina come Bove, ma la sensazione di già visto non implica che vedremo anche la stessa conclusione. Se la storia è maestra di vita, abbiamo ragione di credere che Commisso non abbia pronunciato le parole "Sono pronto a intervenire, se ce ne sarà occasione a gennaio" tanto per fare, e che la metafora del frigo pieno rimarrà uno dei tanti ricordi legati al povero Joe Barone.
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