Serve malizia
—Ma cosa accomuna entrambi i gol? Che con un tanto banale quanto astuto fallo, nessuno dei due sarebbe stato segnato. Certo, Comuzzo avrebbe rischiato non poco concedendo una punizione pericolosa e andando al limite del cartellino rosso, ma la posizione era defilata e l'arbitro Oliver avrebbe dovuto pensarci bene prima di lasciare una squadra in 10 in una semifinale europea per un episodio come quello. Meno rischi avrebbe corso Parisi prima del "gol della Madonna" di Antony (cit. Gosens): il numero 65 è stato poi ammonito per la trattenuta su Lo Celso, quindi a maggior ragione tanto valeva andare fino in fondo e stoppare l'azione una volta persa la palla.
Questo per sottolineare come l'analisi della partita di Enzo Bucchioni ci trova d'accordo: sì, la Fiorentina può rimontare questo Betis, ma a patto di non ripetere i vizi di inesperienza che hanno determinato la sconfitta maturata al Benito Villamarin. Una squadra alla terza semifinale consecutiva non se li può permettere. Con Kean dal 1' e, speriamo, un Dodò in più nel motore, ribaltare il risultato nella semifinale di ritorno non è un'impresa fuori portata. Due anni fa i viola ce l'hanno fatta a Basilea dopo aver perso 2-1 in casa, stavolta nei secondi 90' ci sarà il Franchi al fianco dei gigliati. Sì, se puede, nonostante tutto.
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