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Il motivo della scelta

Perché Palladino ha scelto Kean e non Dallinga

Kean, Dallinga
Kean è stata la prima richiesta di Raffaele Palladino come allenatore della Fiorentina: il motivo della sua scelta rispetto a Dallinga
Matteo Bardelli Redattore 

La Fiorentina ha fatto una scelta precisa e su questa ha inciso molto la parola di Raffaele Palladino. Moise Kean sarà l'attaccante titolare dei viola della prossima stagione. Un investimento importante, per un giocatore che negli ultimi anni non ha fatto benissimo. Ma l'idea di poterlo mettere al centro del progetto con il nuovo allenatore ha convinto la dirigenza viola a fare questo tipo di sacrificio. Al momento, però, la domanda che tutti si fanno è: ma perché la Fiorentina (e Palladino) ha deciso di puntare su Kean e non su Dallinga?

La scelta di Palladino

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Un fattore che sicuramente ha inciso molto, come anticipato precedentemente, è la parola del nuovo allenatore della Fiorentina, che già lo scorso anno a Monza aveva chiesto alla dirigenza brianzola di provare a fare un tentativo per averlo. Palladino, arrivato a Firenze, non ci ha pensato due volte e ha convinto Pradè della sua idea, riuscendo ad averlo addirittura come primo acquisto.


Esperienza italiana

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Un altro fattore, sicuramente determinante, è l'esperienza in Italia dell'ex Juventus, il quale esordì giovanissimo in Serie A, prima di girare tra prestiti e cessioni a titolo definitivo per mezza Europa. Già nella sua esperienza a Verona, nella stagione 2017/18, fece vedere qualità molto interessanti (che anche i tifosi viola ricorderanno con dolore), prima di passare, nell'agosto del 2019 in prestito all'Everton in Premier League. Da quel momento è stato tutto un grande tira e molla, perché dopo una stagione è passato al PSG in prestito, svolge la sua miglior stagione a livello realizzativo, e alla termine fa ritorno in Inghilterra, prima di ripassare alla Juventus. Lo scorso campionato 0 le reti messe a segno nella compagine bianconera.

Una scommessa diversa

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È vero, anche questa sarà una grande scommessa per la Fiorentina, sperando che sia vincente questa volta, ma anche il fattore comunicativo è da tenere di conto in questi casi. Dallinga, ormai ufficiale il suo arrivo al Bologna, arriva da una super stagione in Francia con il Tolosa (19 gol e 5 assist in 44 presenze, fra tutte le competizioni), ma atterra in Italia da un altro campionato, come Cabral quando arrivò a Firenze dal Basilea, e i dubbi che possa fare subito bene alla sua prima stagione in Italia sono molteplici, anche se le qualità non sono in discussione.

Palladino

Differenze tra Kean e Dallinga

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Kean e Dallinga sono anche due attaccanti diversi. Mentre il nuovo giocatore della Fiorentina è più bravo nell'attaccare la profondità, grazie alla sua velocità negli spazi aperti, l'olandese tende più ad abbassarsi per giocare con la squadra. Il giocatore del Bologna è più attaccante d'area di rigore ed ottimo anche nel dialogare con i compagni negli spazi stretti. Kean è un centravanti più atipico, che si muove molto per tutto l'attacco e che grazie anche alle sue caratteristiche fisiche può ricoprire diversi ruoli del reparto offensivo. Ricordiamo che Spalletti, alle prime convocazioni in Nazionale, lo portò con sé, facendolo giocare come esterno nell'attacco a tre.

Tutta questione di fiducia

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Come dicevamo precedentemente, la parola di Palladino sembra aver influito molto, e anche l'ex Juventus lo ha confermato durante la sua presentazione, perché era rimasto colpito immediatamente dallo stile di gioco del neo tecnico viola, molto offensivo rispetto a quello che faceva a Torino con Allegri. Nel cuore di Kean c'è tanta voglia di rivalsa, vista la sua giovane età, e Firenze potrebbe essere una piazza molto importante per riscattarsi. Ha un carattere molto forte, ma probabilmente, in passato, ha sofferto tanto la poca fiducia ricevuta da alcuni allenatori. Cosa che non succederà con Palladino. L'allenatore della Fiorentina lo ha voluto come 9, quindi sarà lui il perno centrale dell'attacco, con tutti gli altri giocatori del reparto (da capire ancora chi rimane o meno) pronti a giocarsi i due posti alle sue spalle.

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