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La chiave è nel cognome
—Il tecnico 40enne porta con sé un cognome che, per la Fiorentina, in questo momento, ha un significato capitale: "Palladino", infatti, deriva da "Pallade". Pallade, nel mito, era una compagna di giochi della dea Atena, che venne da questa uccisa per errore mentre simulavano un combattimento. In segno di lutto, Atena antepose il nome dell'amica al proprio, divenendo Pallade Atena. Il palladio, un simulacro in legno raffigurante la dea, era custodito come baluardo alle incursioni avversarie: solo una volta che Odisseo e Diomede, travestiti da mendicanti ebbero rubato il palladio di Troia, gli Achei trovarono il modo di vincere la guerra. Ecco, Atena è la dea protettrice di Atene, la città nella quale la Fiorentina di Italiano ha perso la seconda finale di Conference League di seguito: è quasi come se Palladino, con l'etimologia del suo cognome, si facesse portatore di un esorcismo nei confronti dello spettro che da quasi una settimana ci tormenta.
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