I "suoi" talenti
—In questi due anni Palladino è riuscito a far sbocciare calciatori più o meno giovani che hanno stupito gli addetti ai lavori delle big italiane. Alcuni si sono conquistati un posto nelle prime squadre italiane, come Carlos Augusto, autore quest'anno di 37 partite con l'Inter, oppure anche il portiere Di Gregorio, eletto miglior estremo difensore in Serie A e promesso sposo della Juventus. E ancora Andrea Colpani, trequartista di 25 anni che mai aveva espresso una qualità di gioco come fatto sotto la guida di Palladino. Passando per i due Carboni, Andrea e Valentin, con l'argentino cercato proprio dalla Fiorentina, fino a Dany Mota e Ciurria. Insomma in questi due anni è riuscito a tirare fuori da tanti giocatori il meglio di sé.
Anche qualche delusione
—Non tutti gli esperimenti però sono andati a buon fine. Lorenzo Colombo è l'esempio più marcato. Arrivato in estate dal Milan in prestito con le stimmate del predestinato, ha chiuso la stagione con 25 presenze e soltanto 4 gol, facendosi addirittura soffiare il posto dal più esperto Milan Djuric. Oppure Alessio Cragno, preso per fare il titolare e velocemente sostituito dal pupillo Di Gregorio. Anche Petagna non ha reso per quanto pagato, 10 milioni circa, e oggi mandato in prestito al Cagliari. Insomma non è tutto oro quello che luccica, ma senz'altro in questi due anni ha dimostrato di saper valorizzare il materiale umano con cui lavorava. Vedremo se riuscirà a farlo anche a Firenze.
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